Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sta nascendo in Germania un moto di repulsione verso il motore inventato dal genio tedesco Rudolf Diesel nel 1893, che alimentato da piccoli gruppi ambientalisti riesce a far parlare di sé sui media, ma a sproposito.
Prima del Dieselgate questo motore era accusato di emettere particelle di carbonio (PM10) che in realtà erano state azzerate, già nel 2004, con l’introduzione generalizzata del filtro antiparticolato. Ma molti “strateghi” dell’ambiente non avevano applaudito la soluzione e l’avevano frettolosamente accusata di “tritare” il particolato, e non – come avviene in realtà – di sublimare le particelle trasformandole in gas.
A seguito di questa accusa, furono introdotte, nel 2008, una norma e una strumentazione per contare ad una ad una le particelle in uscita dal tubo di scarico. Norma e strumento rivelatisi poi inutili, dal momento che tutti i diesel rientrano ampiamente nei limiti, sia come quantità sia come numero di particelle (PM10 e PM2,5). Non paghi della sconfitta, i Don Chisciotte tedeschi hanno cambiato obiettivo. Imbeccato dalle inchieste americane sul Dieselgate, Jürgen Resch ha scelto gli ossidi di azoto (NOx) quale mulino a vento per continuare la sua battaglia contro il motore diesel.
Resch gestisce un’associazione che ha fatto causa a 28 città tedesche, e le accusa di non rispettare i limiti di NOx previsti dall’Unione Europea per la qualità dell’aria. L’errore fondamentale di questi Verdi, ripreso in parte dagli ambientalisti italiani meno documentati, è quello di confondere il limite dell’UE ricavato come media annuale – limite che è di 40 microgrammi al metro cubo di aria ambiente – e di volerlo misurare e applicare giorno per giorno. Quel valore non ha nulla a che vedere con la concentrazione limite riscontrabile in un'ora che è di ben 200 microgrammi. E che spiega bene come non si può (ed è vistosamente errato) prendere la concentrazione annuale (40 microgrammi) e contare quante volte viene superata in un giorno o in una settimana. Il fatto stesso che la concentrazione massima oraria sia stata fissata ad un valore così elevato (5 volte maggiore) è la migliore dimostrazione che di per sè il gas NOx non è pericoloso, ma solo irritante.
Voler misurare ogni giorno, ogni ora se si supera il limite di 40, quello annuale, è una esercitazione perlomeno ingenua. Per non dire, fraudolenta.
Un’altra capriola effettuata dai verdi tedeschi è quella di voler considerare gli NOx come un gas pericoloso o addirittura cancerogeno, mentre in realtà è solo irritante. Basti guardare la differenza tra il limite annuale e quello giornaliero per comprendere che non c’è un problema di pericolo per la salute, ma solo soglia di attenzione.
L’ultima capriola, infine, è quella di attribuire tutte le emissioni di NOx ai motori diesel e particolarmente alle vetture a gasolio. La realtà, come mostrano tutti i testi scientifici, è che gli NOx sono emessi da tutte le fonti che bruciano combustibili a temperatura superiore ai 1200 gradi. Quindi scaldabagni, riscaldamenti domestici, processi industriali, incendi, vulcani e tutti i motori, compresi quelli a benzina.
Purtroppo, la Germania pullula di ingenui autolesionisti. Che è bene esistano e vengano ascoltati, perché il dibattito è figlio della democrazia. Il male è che coloro che potrebbero neutralizzarli – i tecnici e gli scienziati in grado di discutere con loro e convincerli – rinunciano a farlo perché non vogliono grane. O hanno paura di farsi dei nemici.