Corvette: la settima generazione impiega le leghe a memoria di forma

Corvette: la settima generazione impiega le leghe a memoria di forma
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La Corvette di settima generazione impiega una inedita lega leggera a memoria di forma per rimpiazzare le vecchie componenti mobili attuate da motori onde contenere masse, consumi ed emissioni
14 febbraio 2013

Da una carrozzeria in fibra di vetro al telaio in alluminio. Questa la sintesi del salto tecnologico effettuato dal 1953 al 2013 dalla Corvette, la cui ultima generazione - che giunge a 60 anni dalla prima - ha perso 44.9 kg rispetto alla versione precedente.

Una nuova lega

La Corvette di settima generazione è la prima ad utilizzare una lega leggera a memoria di forma sviluppata da General Motors e destinata a prendere il posto di un attuatore motorizzato impiegato per aprire e chiudere una paratia di coda per l’estrazione dell’aria, permettendo quindi un miglior funzionamento dell’operazione, in quanto sui modelli precedenti l’aria “intrappolata”  rendeva difficoltosa la richiusura della stessa.

Il marchio americano guarda però oltre a questa soluzione. Considerando infatti che sulla vettura ci sono circa 200 componenti mobili, il brand statunitense sta infatti considerando la potenziale sostituzione molte di queste con delle componenti realizzate con la nuova lega a memoria di forma, che permetterebbe inoltre di contenere significativamente le masse.

Materiali impiegati

Le leghe a memoria di forma – generalmente composte principalmente da rame-alluminio o da nichel-titanio – riescono a mutare la loro conformazione e la loro rigidità a seconda di calore, stress meccanico, campo magnetico o tensione energetica presenti per poi tornare alla loro forma originaria una volta sparito il fattore influenzante esterno.

Sulla nuova Corvette la superfice interessata viene aperta da un filo a memoria di forma e quando attivato muove un leveraggio per l’apertura della paratia. Una volta chiusa il segnale elettrico d’attivazione viene interrotto, permettendo così alla lega metallica di raffreddarsi e di tornare alla sua conformazione originaria.

Le leghe a memoria di forma riescono a mutare la loro conformazione e la loro rigidità a seconda di calore, stress meccanico, campo magnetico o tensione energetica presenti per poi tornare alla loro forma originaria una volta sparito il fattore influenzante esterno


«I materiali intelligenti come le leghe a memoria di forma offrono delle nuove possibilità per realizzare numerose componenti mobili del veicolo – ha dichiarato Jon Lauckner, Chief Technology Officer di GM – tali nuovi materiali permettono di ricorrere a inedite soluzioni stilistiche oltre che di incrementare le funzionalità , il tutto con dei costi inferiori rispetto alle tradizionali componenti la cui attuazione avvien tramite componenti elettriche o meccaniche»

Le leghe a memoria di forma consentono inoltre di contenere le masse e quindi di incidere su consumi ed emissioni della vettura. L’attuatore ora utilizzato sulla Corvette è infatti di 0.5 kg più leggero rispetto a quello precedente che era motorizzato.

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