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Il Brent torna, per la prima volta dal novembre 2015, sopra la soglia dei 50 dollari al barile toccando quota 50,1 dollari con un rialzo di 39 centesimi di dollaro USA. Si tratta del massimo raggiunto dal greggio negli ultimi sette mesi, dopo i forti ribassi registrati dall'inizio del 2016. Da gennaio, quando toccò i minimi degli ultimi 12 anni, il prezzo è quasi raddoppiato.
L'accelerazione del petrolio si riflette sui prezzi alla pompa dei carburanti: sulla scorta di Eni, che ha aumentato i prezzi raccomandati di benzina e gasolio rispettivamente di 1 e di 2 centesimi, le altre compagnie si sono adeguate ritoccando i listini: secondo Staffetta Quotidiana sono Esso (+1,5 centesimi al litro su benzina e gasolio), IP (+0,5 cent sulla verde e +0,7 sul diesel), Tamoil (+1 cent su entrambi) e TotalErg (+1 cent sul diesel).
A pesare sul rialzo del greggio, secondo gli analisti, il calo delle scorte negli Stati Uniti, scese di 4,2 milioni di barili per via delle difficoltà alla produzione in Canada (maggiore fornitore degli Stati Uniti) a causa dei maxi incendi e in Venezuela per via della grave crisi che sta colpendo il modello economico del paese e gli attacchi terroristici in in Nigeria che hanno influito sulla produzione portandola ai minimi da venti anni.