Coronavirus: spostamenti, cosa fare e cosa no. Le 12 regole della Polizia di Stato

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Dalla spesa al tragitto casa-lavoro, dal trasporto pubblico alla cura degli animali domestici. Le risposte del Ministero dell’Interno alle tante domande che molti si fanno in questo periodo di massima allerta per il virus Covid-19
11 marzo 2020

Dal 10 marzo e fino al 3 aprile l’Italia è interamente zona rossa, con diverse restrizioni sugli spostamenti, fondamentali da osservare per contenere l’epidemia di Coronavirus Covid-19 che sta affrontando il nostro paese.

Limitare le uscite di casa non serve solo a ridurre le possibilità di contrarre il virus, ma anche ad evitare quei piccoli o grandi contrattempi che ci costringerebbero a rimanere fuori casa più del tempo necessario, come ad esempio un piccolo o grande infortunio che ci costringerebbe a ricorrere alle cure dei medici, in questa fase tutti impegnatissimi ad assistere quelli che hanno maggiore bisogno di assistenza sanitaria.

Uscire di casa, però, non è vietato del tutto. E’ consentito, ma non raccomandato, anzi, in alcuni e ben specifici casi, tra cui recarsi al supermercato o in farmacia, e con alcune eccezioni, che devono però essere provate alle forze di polizia che potrebbero chiederci in caso di controllo il motivo dello spostamento attraverso una dichiarazione ufficiale riportata sui moduli in dotazione agli agenti.

Il modulo di autocertificazione (si può scaricare qui) si può anche stampare e compilare a casa prima di uscire, al fine di velocizzare ed agevolare le operazioni di controllo.

Ricordiamo che in mancanza di comprovata necessità si rischia l’arresto fino a 3 mesi ed un’ammenda, in effetti irrisoria rispetto al rischio che si corre e si fa correre agli altri, di 206 euro (art. 650 del Codice Penale). In caso di dichiarazioni non veritiere si viola l’articolo 495 del Codice Penale, che punisce con la reclusione da 1 ai 6 anni. Chi è invece in quarantena cautelativa o dovrebbe esserlo perché già trovato positivo al virus viola l’articolo 452 del Codice Penale che punisce col carcere da 1 a 12 anni per delitto contro la salute pubblica.

Detto questo, vediamo le 12 regole diramate dal Ministero dell’Interno che dal 10 marzo al 3 aprile tutti i cittadini italiani sono strettamente chiamati ad osservare.

Coronavirus, le regole per gli spostamenti del Ministero dell’Interno

1) Posso muovermi in Italia?

Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le limitazioni agli spostamenti sono le stesse in tutte le Regioni italiane e sono in vigore dal 10 marzo e fino al 3 aprile 2020. Ci saranno controlli da parte delle forze di Polizia. E’ previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.

2) Quali sono i validi motivi per uscire di casa?

Si può uscire di casa per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi.

3) Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza può rientravi?

Sì, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

4) Se abito in un comune e lavoro in altro posso fare “avanti e indietro”?

Sì, se è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.

5) Posso utilizzare i mezzi di trasporto pubblico?

Nessun blocco dei trasporti. Tutti i mezzi di trasporto pubblico, e anche privato, funzionano regolarmente.

6) E’ possibile uscire per acquistare generi alimentari?

Sì, e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli perché i negozi saranno sempre riforniti. Non c’è nessuna limitazione al transito delle merci: tutte le merci, quindi non solo quelle di prima necessità, possono circolare sul territorio nazionale.

7) Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?

Sì, ma solo in caso di stretta necessità, quindi unicamente per l’acquisto di beni legati ad esigenze primarie non rimandabili.

8) Posso andare a mangiare dai parenti?

No, perché non è uno spostamento necessario e quindi non rientra tra quelli ammessi.

9) Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?

Sì. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerli il più possibile dai contatti.

10) E’ consentito fare attività motoria all’aperto?

Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti.

11) Posso uscire con il mio cane?

Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari.

12) Che succede a chi non rispetta le limitazioni?

La violazione delle prescrizioni è punita con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall'articolo 650 del codice penale sull'inosservanza di un provvedimento di un'autorità. Ma pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato.

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