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Continuano le ricadute dell'epidemia di Coronavirus nel settore dell'automotive: Renault ha deciso di chiudere il proprio stabilimento di Busan, in Corea del Sud, per quattro giorni a partire dall'11 febbraio. Questo per problemi con le forniture, che rendono impossibile il prosieguo della produzione. In questa decisione è stata coinvolta anche Nissan, visto che nella fabbrica coreana viene assemblato il SUV Rogue.
Renault è la seconda azienda a chiudere uno stabilimento in Corea del Sud: la prima a farlo è stata Hyundai, sempre adducendo come motivazione la mancanza di componenti provenienti dalla Cina. Renault, dal canto suo, ha ulteriormente prolungato la chiusura della propria fabbrica a Wuhan, centro dell'epidemia: in linea con le indicazioni del governo locale, lo stop si protrarrà almeno fino al 13 febbraio.
La stessa decisione è stata presa anche da Volkswagen, che ha deciso di tenere chiusi i battenti delle proprie joint venture in Cina almeno fino a lunedì prossimo, fatta eccezione per uno stabilimento a Shanghai, dove la produzione è ricominciata oggi, e per le fabbriche della FAW-Volkswagen Automotive. Anche Ford e Daimler hanno dato il nulla osta alla riapertura dei loro stabilimenti a partire da oggi, così come Tesla, che ha fatto sapere che la chiusura forzata delle scorse settimane ha fatto ritardare l'aumento della produzione della Model 3 nella Gigafactory di Shanghai.
Per quanto riguarda gli altri costruttori, le tre fabbriche di Honda a Wuhan saranno riaperte il 13 febbraio; Nissan, invece, aspetterà almeno dopo il 14 febbraio per ricominciare la produzione nella regione di Hubei. Stesso discorso vale anche per PSA, i cui tre stabilimenti con Dongfeng Motor a Wuhan saranno chiusi fino al 14 febbraio. Toyota, invece, ha esteso lo stop alla produzione delle sue fabbriche cinesi fino al 16 di febbraio. L'attività a Shenyang di BMW ricomincerà infine il 17 febbraio.