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L’Italia è interamente zona rossa: con la decisione di estendere a tutto il territorio nazionale le ormai indispensabili misure di sicurezza per il contenimento del Coronavirus adottate prima per le zone focolaio e poi per l’intera Lombardia e 14 province del Nord, molti si chiedono se è possibile uscire di casa.
La risposta è sì, ma solo per ragioni strettamente necessarie ed una persona alla volta per famiglia, come ad esempio recarsi in farmacia o al supermercato. L’importante è rimanere all’interno del Comune di domicilio o residenza, ove sia possibile.
Non è più una raccomandazione, ormai è un obbligo di legge: deve esserci un motivo assolutamente valido per muoversi di casa, altrimenti si rischia la denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale che punisce con l’arresto fino a 3 mesi ed una ammenda di 206 euro chi la viola.
La motivazione al momento di un eventuale controllo può essere richiesta dalle forze dell’ordine, che possono far rilasciare una autocertificazione appositamente predisposta dal Ministero dell’Interno che si può visionare e scaricare qui nel caso si voglia compilarla prima di uscire di casa. Le autorità di polizia sono comunque fornite di tali moduli di autodichiarazione, da far compilare e firmare all’atto del controllo.
La veridicità di quanto dichiarato può essere verificata anche con successivi controlli. Se si dichiara il falso si rischiano ulteriori imputazioni.
Tra le situazioni di necessità ammesse vi sono naturalmente il fare la spesa e l’acquisto di farmaci. Anch’essi però spostamenti che vanno il più possibile limitati.
Ricordiamo anche però che è fatto divieto assoluto di uscire di casa a chi è sottoposto alla quarantena e/o è già positivo al Covid-19 in seguito a prova tampone. Non c’è nessuna eccezione a questa regola.
Il decreto del 9 marzo, richiamando i provvedimenti precedenti, prevede che farmacie e supermercati rimangono regolarmente aperti. Non vi è al momento infatti nessuna limitazione o restrizione al transito delle merci e di tutta la filiera produttiva, informa il Ministero dei Trasporti. Dunque supermarket e farmacie sono rifornite regolarmente di generi alimentari e farmaci. Gli autotrasportatori sono al lavoro come prima e i rifornimenti rimangono assicurati.
Chi avesse bisogno di prendere i mezzi pubblici per andare in farmacia o al supermercato può farlo. Il trasporto pubblico è garantito, ma trattandosi i mezzi e le stazioni delle metropolitana di luoghi ad alta frequentazione, è meglio evitare e recarsi al punto vendita più vicino a casa.
Per quanto riguarda chi avesse bisogno di prestazioni mediche non urgenti, la raccomandazione del Ministero della Salute è quella di contattare telefonicamente il proprio medico curante (o il pediatra nel caso di bambini) e seguire le sue indicazioni. Nel caso il medico di famiglia non fosse raggiungibile, si può contattare la guardia medica locale.
La stessa regola vale per i medici specialisti, come i dentisti ad esempio. Bisogna chiamare lo studio al telefono e non presentarsi senza preavviso.
Dunque non bisogna recarsi autonomamente presso ospedali, studi medici, ambulatori. Bisogna sempre contattare telefonicamente la struttura medica e concordare la visita, altrimenti si corre il rischio di essere contagiati e sovraffollare ambienti che sono già a rischio contagio.
Se invece si hanno sintomi che fanno sospettare di un contagio da Coronavirus, si possono contattare i numeri verdi regionali riportati sul sito del Ministero della salute (a questa pagina) o il numero unico 1500.