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«Su disposizione delle Autorità sanitarie nazionali l’ENAC ha provveduto a sospendere tutti i collegamenti aerei tra l’Italia e la Cina, fino a nuove comunicazioni». Con queste parole l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha annunciato lo stop ai collegamenti aerei tra Italia e Cina nel tentativo di limitare i possibili contagi da Coronavirus.
Nelle scorse ore le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa avevano sospeso tutti i voli da e per la Cina. A Fiumicino e Malpensa sono intanto atterrati gli ultimi voli provenienti dalla Repubblica Popolare e i passeggeri sono stati condotti presso le strutture sanitarie per effettuare i controlli medici.
Dopo l’OMS, che ieri ha dichiarato l’emergenza globale, anche il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’emergenza sanitaria nazionale per sei mesi.
La decisione è stata presa dopo la scoperta di due casi in Italia: si tratta di due coniugi cinesi provenienti dalla provincia di Wuhan di 67 e 66 anni arrivati a Milano il 23 gennaio, dove si sarebbero fermati un paio di giorni prima di visitare Parma e fermarsi a Roma. Ora sono ricoverati all’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, mentre la loro stanza all’hotel è stata sigillata.
L'aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l'ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore.
Sono sbarcati nel frattempo dalla Costa Smeralda ormeggiata al porto di Civitavecchia i 1.143 passeggeri che avrebbero dovuto sbarcare ieri e che sono rimasti bloccati a bordo per il sospetto caso di Coronavirus, poi rientrato.
Intanto il Ministero della Salute ha diffuso una serie di consigli per limitare il rischio di contagio e riconoscere i sintomi.
Le raccomandazioni per ridurre l'esposizione e la trasmissione comprendono il mantenimento dell'igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie), a scopo precauzionale:
- contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
- indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone
- utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.
I sintomi più comuni da contagio includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.