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Lo scenario che Moody's dipinge sull'economia mondiale nell'era Coronavirus è tutt'altro che limpido. Ha sullo sfondo lo spettro di una recessione globale. Ma con il condizionale: tutto ciò, si verificherà a patto che i vari focolai di epidemia che si stanno accendendo in tutto il mondo si tramutino in una pandemia. Alla domanda: ma con quale probabilità ciò potrebbe avvenire, a risposta è stata racchiusa in una cifra, il 40 per cento.
Tratteggiato lo sfondo, l'agenzia di rating è passata più nello specifico ad analizzare l'incidenza della crisi sui vari comparti verticali e, in riferimento a quello che ci riguarda più da vicino, le stime parlano di un impatto sulla filiera dell'automotive quantificabile, nell'anno in corso, in un negativo del 2,5 per cento.
Nella fattispecie, vengono annoverate le conseguenze dell'epidemia sulla produzione, sugli approvvigionamenti della componentistica, sul clima di incertezza generale generate dall'epidemia, ma anche quelle relative all'introduzione delle nuove norme sulle emissioni.
Tutto sommato, non sarebbe neppure una cattiva notizia se si considera che la decrescita del comparto, nel 2019, aveva superato i 4 punti percentuali (4,6 per l'esattezza), sebbene i dati risultino peggiori rispetto alle precedenti stime che, per il 2020, prevedevano un calo dello 0,9.
Per tornare a vedere la luce, prosegue l'analisi, occorrerà attendere il 2021, quando le vendite globali dovrebbero far segnare un +1,5 per cento.
Com'era prevedibile, infine, Moody's ha ritagliato un pezzo di indagine sullo specifico del mercato cinese, per il quale su parla di una contrazione - da qui a fine anno - del 2,9, quindi ben peggiore dell'1 per cento stimato in precedenza.
Anche in questo caso, il 2021 sarà l'anno della rinascita, con le vendite di autoveicoli in quello quello che resta il primo mercato mondiale destinate a un rimbalzo del 2,5 per cento circa.