Coronavirus e automotive: le fabbriche cinesi pronte a ripartire

Coronavirus e automotive: le fabbriche cinesi pronte a ripartire
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Mercoledì 11 marzo potrebbe essere il giorno in cui anche nella regione di Wuhan, dove l'epidemia è partita e ha assunto le dimensioni più importanti del Paese e del mondo intero, l'industria dell'auto ripartirà per via della riapertura degli impianti produttivi
9 marzo 2020

Dopo un mese e mezzo di inverno buio e freddo da tutti i punti di vista, in Cina sta tornando la luce. Anche sul cielo degli abitanti di Wuhan dove l'epidemia di Coronavirus ha avuto il suo epicentro per poi propagarsi in tutto il mondo.

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Per questo arrivo della primavera cinese in anticipo mancano ormai poche ore, poiché le autorità cinesi hanno lasciato intendere che mercoledì 11 marzo potrebbe essere il giorno in cui sulla regione del primo focolaio potrebbe essere alleggerita dalla pesante quarantena che l'ha isolata dal resto del Paese a partire dallo scorso 23 gennaio.

Se così fosse, a breve, la vita industriale di quella che è definita come una delle principali tra le Detroit cinesi ripartirebbe, se non a pieno ritmo quantomeno in condizioni tali da poter garantire una ripresa delle produzioni e, di conseguenza, anche del processo di fornitura alle tante realtà dell'industria automobilistica che hanno dovuto fermarsi per l'impossibilità di rifornirsi della componentistica prodotta dalla miriade di imprese dell'indotto cinese.

L'efficacia delle misure imposte dalle istituzioni e il grande senso civico dei cinesi di rispettarle alla lettera hanno dato un contributo non indifferente a salvare un'economia che, viceversa, se la crisi sanitaria avesse avuto un decorso più lungo, avrebbe rischiato la bancarotta.

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