Coronavirus, Auto ferme e nuove in consegna: il paradosso del Bollo auto da pagare

Coronavirus, Auto ferme e nuove in consegna: il paradosso del Bollo auto da pagare
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Con i blocchi imposti per tutela Covid-19, gli automobilisti sono ancora in attesa di norme per il pagamento e la validità del loro bollo auto. Con la mancata consegna delle nuove auto già ordinate da concessionario, qualcuno rischia di pagare “bollo doppio”
19 marzo 2020

Tra le infinite misure prese per limitare la mobilità in occasione dell’epidemia Coronavirus, ci sono anche quelle che tutelano l’automobilista “bloccato a casa”. Ma ci sono tutte? Ancora no. Purtroppo si accumulano costi fissi a fronte di una mobilità talmente ridotta in certi casi, che sarebbero da sospendere, i pagamenti secondo le forme classiche. Gli enti si stanno muovendo ma a qualcuno può capitare di avere “sul groppo” due pagamenti bollo auto invece di uno solo, come pensava fino all’altro ieri: quello dell’auto vecchia che ancora (poco) usa per i casi permessi. Si tratta di chi, avendo ordinato una auto già confermata in tutti i dettagli, ne attendeva giusto la consegna durante questo periodo di blocco attività, anche per le concessionarie.

Accade in pratica che, pur per pochi giorni, ci si ritrova a vedere conteggiata sia la dovuta imposta per il mezzo ancora in possesso, sia per quello nuovo ancora non entrato in uso. Dovendo restare ferma la consegna risulta dovuto il pagamento bollo, parimenti con il blocco attività non si può procedere allo “scambio” dovendo mantenere attivi entrambi.

La norma (in aggiornamento)

Anche con il Coronavirus, finché non verranno disposte regole, il bollo auto si paga salvo casi molto spefici. Un problema non da poco è che molti uffici sono chiusi e il pagamento del bollo, finché non è prorogato nei mesi del 2020 con una nuova apposita norma, deve avvenire in qualche modo, salvo accumulare commissioni e sanzioni. Il primo “Cura Italia” che però non si ancora preso cura dei bolli in scadenza nel mese di febbraio e marzo, in sostanza vincola chi deve a pagare il bollo auto usando metodi web o, l'ufficio postale. Tra i metodi online quello fornito da ACI stessa, oppure le banche online e alcune Regioni.

Il recente decreto, trascurando il bollo che deve quindi essere pagato, indipendentemente dall’utilizzo o meno del mezzo, lascia a Regioni e Province Autonome un volume di circa il 6% dei veicoli, in scadenza bollo a fine mese. Possibile che sia integrato prossimamente, il decreto, con una misura che preveda il differimento delle scadenze bollo auto o rateizzazioni.

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In tempo di Covid le Case auto avvisano che le consegne tardano, di almeno un mese
In tempo di Covid le Case auto avvisano che le consegne tardano, di almeno un mese

Il caso

Citiamo un esempio negativo che può capitare invece a chi era abituato, facendo i conti, a non “regalare” il proprio bollo, cercando di vendere la vecchia auto senza mesi residui. Potrebbe ora trovarsi con il risultato opposto: pagare il bollo per un anno in più, quasi. Per esempio: scadenza di bollo auto in marzo 2020, pagabile entro fine mese, per l’auto vecchia da sostituire. Il cliente che aveva ben pensato di avere in mano la sostituta in queste settimane, già accordato con il concessionario, si ritrova a doverla invece tenere almeno per un po’ ancora, la vecchia. In questo momento di incertezza non si sa nemmeno per quanto. Arrivano i messaggi della Casa o dell’ente finanziatore che avvisano di ritardo, di almeno un mese. Il bollo? La risposta della Regione, interpellata per chiarimenti dall’utente di questo caso, è stata ovviamente di pagare il bollo sulla vettura attuale alla scadenza e anche quello sulla nuova appena dovuto. Perché l’ente a ora (non sappiamo dopo i prossimi Decreti) non prevede estensioni validità e nemmeno rimborsi, per un caso di questo tipo. Se la nuova auto arriverà a metà aprile, per esempio, l’automobilista pagherà il bollo per la vecchia sfruttando solo poche settimane dell’annualità, contrariamente alle intenzioni di massimizzare il cambio auto.

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