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Tutto come previsto, ad aggiudicarsi la “Coppa d’Oro delle Dolomiti 2012”, prestigiosa gara di regolarità riservata alle vetture di costruzione ante 1961, è stato il grande favorito, il bolognese Giuliano Canè, navigato dalla moglie Lucia Galliani, con una Lancia Aprilia del 1938. Abbastanza impreviste invece le condizioni meteo: dopo una estate torrida, sulle Dolomiti si è abbattuto un week end di pioggia quasi ininterrotta, a tratti fortissima, accompagnato da temperature molto basse.
Il maltempo: il grande imprevisto
Tale frangente, seppure spiacevole, ha però evidenziato come i proprietari di queste splendide vetture non siano dei semplici collezionisti, talvolta, in maniera un po’ invidiosa, tacciati come snob, ma bensì dei genuini appassionati e cultori dell’auto d’epoca. Percorrere circa 400 Km di tornanti con una spider degli anni ’30 o ’40, in mezzo alla nebbia e sotto un cielo che riversa catinelle d’acqua senza cedere alla tentazione di tornarsene al caldo dell’albergo è infatti impresa eroica e degna di grande rispetto.
Oltretutto alcuni equipaggi, probabilmente ottimisti per natura, si sono presentati discretamente impreparati per affrontare il brutto tempo, ricorrendo in extremis a soluzioni di fortuna altrettanto d’epoca che le loro vetture, quali lo strofinare delle patate sul parabrezza, nella speranza che l’amido aiutasse un po’ il lavoro degli stanchi tergicristalli.
Numerosi al via
Ciascuna delle 104 vetture che si sono presentate al via di Corso Italia a Cortina meriterebbe una citazione; il parco partenti di questa 11esima edizione era infatti assolutamente straordinario, con dei veri e propri capolavori su ruote, citiamo ad esempio BMW 328 Roadster del 1938, Aston Martin-Ulster del 1935, Mercedes 300 SL Gullwing del 1955, Maserati-A6 GCS del 1954, Porsche 550 A RS del 1957, Jaguar Biondetti - Special del 1950, Ermini-Sport Siluro del 1951, Alfa Romeo-6C 1750 Castagna del 1929, Fiat 508 CS MM del 1936. Ma, ripetiamo, ogni singola vettura al via meriterebbe di essere descritta nella sua poesia.
Di fronte a simili spettacoli, l’appassionato non può non riflettere quanto incredibile sia che questo favoloso patrimonio rappresentato dalle vetture storiche non venga tutelato nel nostro Paese da una normativa nazionale univoca, lasciando ad ogni singola regione, provincia o comune legiferare in materia di circolazione, fiscalità ecc.
30 equipaggi esteri
Tornando alla Coppa d’Oro, la rappresentanza straniera era folta e qualificata con circa 30 equipaggi esteri, provenienti da Giappone (ben sette, ovviamente le cui vetture sono custodite in Europa), Argentina, Germania, Regno Unito, Francia, Svizzera, Olanda, Israele, Polonia. Di questa notorietà mondiale va dato merito sia all’organizzazione, da due anni affidata alla Alte Sfere della dinamica Rossella Labate, sia ovviamente delle straordinarie strade dolomitiche, sicuramente tra le più panoramiche e guidabili di tutta Europa (in questa edizione ci si è spinti per la prima volta anche sul
versante friulano).
Tornando alla classifica finale, dopo le 60 prove cronometrate previste, dietro ala coppia vincitrice sono giunti Salviato-Salviato (padre e figlia), anche essi su Lancia Aprilia e Sisti-Gregori su Riley Spryte. Ottavi i vincitori dello scorso anno, Moceri-Bonetti, su di una bellissima Aston Martin La Mans del 1933. Primo equipaggio straniero, gli olandesi Houtkamp - Houtkamp su Jaguar xk140, decimi (31esimi invece i migliori giapponesi, al via su di una commovente Bandini 750 barchetta).
Il dominio delle Lancia Aprilia è stato completato dal primo posto nella classifica femminile, con Cristina Meini e Valeria Zacchi, ventunesime assolute.
Madrina della manifestazione, che ha avuto come sponsor Bark, Centro Porsche Padova, Charles Heidsieck, Cristallo Hotel e VP Bank, la simpatica Giorgia Surina, che ha anche partecipato alla prima giornata come navigatrice di Gian Maria Gabbiani su di una Porsche 356.