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Se ne parla molto in questi giorni, di ambiente che inciderà davvero, tanto, sulle attività di molte nazioni coinvolte nel recente grande summit COP26. Ecco allora una sintesi che tocca anche il mondo auto e questa volta, pare, sarà rispettata rigidamente da subito come target inderogabile. Alla base del tutto la riduzione di emissioni e l’uso di carbone, quindi il mondo auto ma non solo. I leader mondiali mostrano di volere accordi anche per fermare la deforestazione.
Tanto se ne parla dal Regno Unito, dove i media locali parlano di un Johnson quasi furioso, per non aver concordato un obiettivo di eliminazione carbone seria. Soprattutto per via di esigenze manifestate da Australia, India (con proposte addirittura post-2050) Cina e Russia, ci si è solo impegnati a eliminare gradualmente l'energia a carbone “il prima possibile” fino a oggi.
Lato automobili il terreno sembra meno battagliero, tra leader con esigenze nazionali diverse. Soprattutto Joe Biden ha messo gli USA in prima fila, nella lotta alle emissioni automotive, con la promessa di avere metà di tutte le nuove vendite di veicoli a zero emissioni entro il 2030. In questo terreno, contrariamente ad altri, la Cina è meno lontana, avendo pianificato una vendita di veicoli nuovi dalle emissioni ridotte entro il 2035. Certo, non bastano due big a cambiare le sorti del clima e un Boris che le vorrebbe tutte a emissioni zero nel 2035 (2040 al massimo nei Paesi meno sviluppati) le auto. Di certo a livello industriale la forza di questi obiettivi diventerà netta, saranno inscalfibili d’ora in avanti per l'Europa e semmai anticipabili, sebbene qualcuno vorrebbe il contrario.
Prima di fissare le date e i dettagli, durante le prossime giornate, si parla piuttosto di lavoro per convertire all’elettrico e di denari, per questa campagna: miliardi che vanno e vengono, anche nelle casse dei Paesi meno evoluti, veri bisognosi di fare passi avanti per un’industria più pulita che opera da loro, anche per altri Paesi, impattando sul clima di tutti (erano 100 i miliardi già promessi fino al 2023, tutta da definire la prossima tranche).