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A suo tempo, nel 2003, fu una grande novità ma ancor oggi, pur ben nota, la patente a punti lascia qualche automobilista italiano con dei dubbi alla domanda di quanti punti esattamente si abbiano, sulla propria patente di guida. Stessa cosa per il come e quanti se ne possano recuperare, una volta verificato un saldo ridotto.
Come norma, all’emissione il valore riferimento dei punti patente italiana è a quota venti. Salvo sanzioni specifiche, un automobilista può in sostanza poi accumulare altri due punti ogni due anni, sulla propria patente guida; un bonus che prosegue fino al raggiungimento del limite di quota trenta punti. Ad esempio, una patente guida con saldo 26 ad una certa data, dopo cinque anni senza infrazioni che prevedano decurtazione punti patente, raggiunge quota 30 senza poi salire oltre, nonostante successivi periodi di “buona condotta”. Con medesimo limite massimo assoluto, ma in misura diversa, si possono recuperare i punti decurtati nel tempo dopo aver commesso infrazioni che ne abbiano ridotto il valore: dopo due anni senza infrazioni, che ne decurtino ulteriormente il saldo, per esempio. Secondo il meccanismo in vigore quindi, patenti di nuova emissione hanno saldo 20 punti, mentre al compimento del decimo anno senza infrazioni con decurtazione, raggiungono la quota massima di 30.
Ci sono vari modi, per la verifica del saldo punti patente. Il web viene rapido in aiuto per trovare certe informazioni e sul cosiddetto Portale dell’Automobilista, un sito voluto dal Ministero dei Trasporti, si possono ottenere le cifre precise senza particolari oneri, dopo registrazione. Più recente l’introduzione di App dedicata, come iPatente, disponibile su AppleStore e GooglePlay; tramite Smartphone si può effettuare il controllo del saldo punti patente, insieme alla scadenza di validità e le variazioni di punteggio, con relativi dettagli. Rimanendo sul canale più classico, basta una telefonata (da rete fissa) al numero 848782782 attivo H24, al costo di una chiamata urbana. In caso di saldo zero conseguente a delle infrazioni, o particolari recidive (superiori ai cinque punti nel periodo di 12 mesi, pur se non totalizzino la cifra che porti a zero) scatta un nuovo sostenimento esami, con ritiro patente e successiva riconsegna, dopo il superamento, a saldo 20 punti.
Se il numero di punti patente scende a un saldo poco rassicurante, oltre a non commettere altre infrazioni per non rimanere impossibilitati a guidare, attendendo un recupero “automatico” biennale per assenza di ulteriori sanzioni, ci sono altri metodi per riottenere un numero punti patente più rassicurante, a due cifre. I corsi dedicati, per il recupero dei punti patente guida, sono tenuti presso scuole guida autorizzate con modi e costi variabili secondo i casi. Tipicamente i corsi impartiti in 15 giorni, per dodici ore, permettono il recupero di sei punti (a chi ne abbia persi più di cinque). In caso di categoria patente diversa dalle classiche A o B, per moto e auto, i corsi sono più estesi, anche per 30 giorni in caso di patente tipo C, D o K, offrendo il recupero di un maggior numero di punti patente, sino a nove. Vari anche gli argomenti trattati, come ad esempio Segnaletica, Veicolo, Comportamento, Incidenti e altro ancora. Non è sempre previsto un esame per questi corsi atti a recuperare punti patente, bensì la raccolta delle presenze e la verifica del saldo; mentre per i costi alcune agevolazioni sono concesse a tesserati di enti o associazioni ufficialmente legate al mondo dell’auto, come ACI (in ogni caso i valori medi superano facilmente quota 150/200 euro).
Il recupero dei punti patente per neopatentati non è identico a quello degli altri automobilisti. Chi abbia conseguito patente da meno di tre anni infatti, ottiene punti bonus meno rapidamente: un punto ogni anno, con limite di tre in totale nel periodo. In caso invece d’infrazione con assenza di verbale personalizzato al conducente, ma alla sola vettura coinvolta (come per alcuni eccessi velocità, o semafori rossi) sarà obbligo comunicare i dati di titolare patente responsabile entro 60 giorni dalla notifica, ai fini della decurtazione sul relativo saldo punti, con necessità poi di eventuale recupero; altrimenti sarà il proprietario dell’auto stessa, a pagare ulteriori sanzioni economiche accessorie.