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BMW ha confermato che dal suo stabilimento di Hannover sono stati esportati veicoli verso la Russia, nonostante le sanzioni europee in vigore. L'azienda, attraverso un comunicato ufficiale, ha dichiarato di aver individuato queste irregolarità grazie a controlli interni e di aver immediatamente sospeso le forniture. Inoltre, i dipendenti ritenuti responsabili sono stati licenziati.
L'episodio, riportato inizialmente da Business Insider, coinvolge la consegna di oltre 100 veicoli di alta gamma a clienti russi. Le esportazioni violano le sanzioni imposte dall'Unione Europea, che vietano espressamente la vendita di automobili in Russia come parte delle misure restrittive adottate in risposta all'invasione dell'Ucraina.
BMW ha ribadito la sua adesione alle normative internazionali e la volontà di prevenire episodi simili. Tuttavia, ha sottolineato che, nonostante gli sforzi per rispettare le regole, i "mercati grigi" rendono ancora possibile la disponibilità di prodotti europei in Russia attraverso canali non autorizzati.
BMW non è l'unica azienda a confrontarsi con queste difficoltà. In molti settori, compreso quello automobilistico, i prodotti destinati ad altri mercati finiscono per essere importati illegalmente in Russia. Questi traffici avvengono spesso attraverso intermediari o esportazioni indirette.
Per BMW, la priorità è rafforzare ulteriormente i controlli e collaborare con le autorità per bloccare eventuali esportazioni non conformi. "La nostra azienda si impegna a rispettare pienamente le sanzioni internazionali", ha dichiarato un portavoce, aggiungendo che saranno adottate misure ancora più stringenti per evitare future irregolarità.