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Sicurezza, mobilità intelligente, efficienza energetica e sostenibilità, garantendo al tempo stesso il continuo miglioramento delle prestazioni. Sono queste le sfide principali del Gruppo Continental che vedono impegnate in sinergia le cinque divisioni Chassis & Safety, Powertrain, Interior, Tires e ContiTech.
L'obiettivo comune è la cosiddetta Vision Zero: azzerare gli incidenti, i feriti e le vittime della strada, attraverso la tecnologia e lo studio delle soluzioni che permettano da una parte la massima interazione tra i veicoli e gli utenti della strada e dall’altra il perfezionamento di tutte le componenti che possano assicurare costantemente il controllo del mezzo, a prescindere dalle condizioni meteo.
I test di frenata sono l’occasione per misurare lo stato dell’arte della tecnologia Continental applicata su modelli Alfa Romeo, in virtù di una collaborazione storica tra la casa automobilistica italiana e Aten uno dei principali marchi insieme a VDO di Continental Automotive Trading Italia, tra i primi fornitori mondiali di elettronica e meccatronica per il settore automotive, con applicazioni anche in ambito industriale e marittimo.
Non a caso il primo cliente per il nuovo sistema frenante di Continental è proprio Alfa Romeo, con i modelli Giulia e Stelvio: il sistema frenante integrato elettroidraulico MK C1 ha peso e volumi ridotti rispetto al sistema tradizionale, con un trasferimento di pressione più rapido. Questo si traduce in una maggiore rapidità nell’aumento della potenza di frenata rispetto agli altri sistemi idraulici, coerentemente con quanto avviene ormai per i più moderni sistemi di assistenza alla guida. Di conseguenza aumenta la sicurezza e l’efficienza energetica.
«I nostri test hanno messo a confronto il sistema frenante integrato MK C1 con un sistema tradizionale – spiega Francesco Aresi, Head of sales IAM di Continental – osservando il comportamento di frenata a 30 Km/h e a 60 km/h. Nel primo caso l’arresto dell’auto con il sistema MK C1 avviene a circa 4,1 metri, mentre l’altra auto si ferma a circa 6,8 metri dal punto di frenata. Nel secondo caso le distanze misurano rispettivamente 19 e 24 metri. L’auto del futuro non può prescindere dal costante miglioramento di questi parametri».
«Dobbiamo partire dalla considerazione che Il 90% di tutti gli incidenti accade per errore umano – commenta Marco Vellone, direttore After sales e PR di Continental Italia - e i tamponamenti sono dovuti per il 50% ad una frenata insufficiente o al 30% da una mancata frenata. Nel perseguimento di Vision Zero, lavoriamo per migliorare costantemente tutto il sistema di frenata. Siamo quindi ancora più impegnati in una forte sinergia tra le diverse Divisioni, attraverso Ricerca e Sviluppo, affinché gli avanzamenti tecnologici degli pneumatici avvengano di conseguenza rispetto a quelli realizzati da Continental Automotive».