Conte: «Non faremo sconti ad Autostrade». Investitori esteri criticano Governo

Conte: «Non faremo sconti ad Autostrade». Investitori esteri criticano Governo
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Il premier annuncia che la revoca della concessione è più vicina. Fondi di investimento orientali ed americani in pressing su Commissione Europea
14 gennaio 2020

La revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia dopo il crollo del Ponte Morandi e le accuse, confermate da alcuni episodi finiti al vaglio della magistratura, sulla manutenzione insufficiente, si fa un’ipotesi sempre più concreta.

L’esecutivo nelle ultime settimane si è compattato nei confronti di Atlantia, la holding della famiglia Benetton che detiene il controllo di Aspi, con la sponda del PD che si è avvicinata alle posizioni del Movimento 5 Stelle, da sempre incline al ritiro degli accordi con il concessionario.

A confermare l’intenzione di Palazzo Chigi di ritirare la concessione c’è una dichiarazione di poche ore fa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Su Autostrade la decisione del Governo arriverà presto e poggerà su solide basi tecnico-giuridiche. Ormai è evidente che sono emerse gravissime inadempienze nella gestione delle infrastrutture autostradali. Non faremo sconti a nessuno», ha detto il premier.

«Quando ci sono interessi pubblici evidenti e 43 vittime eviterei di chiamare a sproposito formule come “certezza del diritto” o “stato di diritto”. In uno stato di diritto la sicurezza dei cittadini è al primo posto. Punto», ha aggiunto Conte.

Il riferimento è alla lettera aperta dell’Aiscat, condivisa anche da Confindustria, che poco tempo fa ha criticato la norma contenuta nel decreto Milleproroghe che permette allo Stato di interrompere un rapporto di concessione senza dover indennizzare il concessionario in caso di inadempienze gravi. Nella missiva si sosteneva che la norma minava «in modo radicale la credibilità dello Stato italiano agli occhi degli investitori internazionali».

Investitori internazionali che pare si vogliano rivolgere direttamente al Governo Commissione Europea affinché faccia pressione sull’Italia per ammorbidire la linea dura scelta nei confronti di Autostrade per l’Italia, preoccupati dal potenziale crollo del valore delle loro partecipazioni in Atlantia.

La notizia è stata anticipata da Il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera, secondo i quali alcuni fondi esteri, fra i quali GIC (Government of Singapore), il cinese Silk Road e gli americani di Lazard ed HSBC starebbero per inviare una lettera alla Commissione Europea per lamentare l’illegittimità delle norme contenute nel decreto Milleproroghe.

Intanto a ridimensionare il valore dell’azienda ci hanno pensato le agenzie di rating: dopo Fitch e Moody's, che avevano abbassato il nei giorni scorsi i rating della holding della famiglia Benetton, anche Standard & Poor’s ha rivisto i rating delle società del Gruppo Atlantia, abbassando il giudizio di Autostrade per l''Italia da BBB- a BB- e quello di Atlantia dal precedente BB+ a BB-, mentre Aeroporti di Roma passa da BBB- a BB+ ed Abertis e delle sue controllate HIT e Sanef da BBB a BBB-.

Atlantia ha intanto nominato Carlo Bertazzo, attuale membro del cda e Direttore Generale di Edizione Holding della famiglia Benetton come nuovo ceo del gruppo.

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