Conte: «Autostrade fuori dalla ricostruzione del Ponte Morandi»

Conte: «Autostrade fuori dalla ricostruzione del Ponte Morandi»
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Il premier ribadisce la linea della ricostruzione pubblica, mentre Autostrade presenta il proprio progetto al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti
21 settembre 2018

Autostrade per l'Italia non parteciperà alla ricostruzione del Ponte Morandi di Genova. Lo ha ribadito il primo ministro Giuseppe Conte ieri in conferenza stampa a Salisburgo, dove si trovava per la riunione informale dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione europea. 

«Autostrade è fuori da questo contesto, Autostrade è coinvolta finanziariamente in questa operazione per come abbiamo scritto nel decreto. Parteciperà finanziariamente nella ricostruzione del ponte», ha ripetuto il capo del Governo. 

Intanto si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge che contiene le misure speciali per far fronte all'emergenza. In una bozza apparsa sulla stampa, si legge che «Il concessionario, tenuto a far fronte alle spese di ricostruzione dell'infrastruttura (...), entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario straordinario pone a sua disposizione le somme necessarie al predetto ripristino ed alle altre attività connesse, nell'importo provvisoriamente determinato dal Commissario medesimo».

Nello stesso momento, però, Autostrade per l'Italia presentava al presidente della regione Liguria Giovanni Toti il proprio progetto di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi. In una nota la Regione ha fatto sapere che Autostrade ha presentato diverse opzioni per la demolizione e la ricostruzione ispirate al disegno donato alla città di Genova dall’architetto Renzo Piano. «I tempi previsti, complessivamente, per la demolizione e la ricostruzione del viadotto vanno da un minimo di nove mesi a un massimo di sedici», si legge. 

Sempre ieri in un'intervista al Sole 24 Ore il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha sottolineato che il ponte deve essere costruito in fretta ma dallo Stato, confermando allo stesso tempo che la procedura di revoca della convenzione sta andando avanti.

Della partita ricostruzione rimane Fincantieri, che rimane l'opzione preferita dal Governo M5S-Lega: «Fincantieri sarebbe orgogliosa di contribuire alla ricostruzione, a Genova impieghiamo già 10.000 persone tra lavoratori diretti e indiretti. Se lo merita la città, e se lo merita l'Italia. I tempi decisionali sono lenti ma noi siamo pronti. L'idea di Piano richiama lo scheletro di un'imbarcazione. La nostra Fincantieri Infrastructure, specializzata nelle strutture in acciaio, ha tutte le competenze necessarie. Navi e industria dei ponti non sono così distanti, è carpenteria pesante. Facciamo questo lavoro dal 1910», ha detto Giuseppe Bono, numero uno di Fincantieri, in un'intervista a Il Foglio.

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