Conte a Genova: «Oggi suturiamo una ferita» [Video]

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Il premier al cantiere per la posa dell’ultimo impalcato che ricongiunge le due sponde del Polcevera dopo il crollo del Ponte Morandi nell’agosto del 2018
28 aprile 2020

Con la posa dell’ultimo impalcato sono finalmente riunite le due sponde del Polcevera, separate dal crollo del fu Ponte Morandi, collassato il 14 agosto 2018 provocando 43 vittime.

Oggi alla cerimonia che si è tenuta nel cantiere del nuovo ponte ideato da Renzo Piano erano presenti tutte le maggiori autorità a partire dal premier Giuseppe Conte, che dopo aver visitato Bergamo, Brescia e Milano ha presenziato all’evento.

Per il Presidente del Consiglio, «Oggi noi suturiamo una ferita, perché ricongiungiamo una fondamentale arteria di comunicazione nel cuori di questa comunità e di questa città. Però siamo anche consapevoli che questa ferita non potrà essere completamente rimarginata, perché ci sono 43 vittime e noi non dimentichiamo il dolore di questa comunità e in particolare dei familiari», ha detto all’inizio del suo intervento.

Poi la stoccata nei confronti di Autostrade per l’Italia, sotto indagine per la mancata manutenzione del ponte che avrebbe portato al collasso dell’infrastruttura: «Quindi anche oggi, che è una giornata speciale, noi non dimentichiamo e siamo consapevoli che i giudizi di responsabilità che nascono da quella tragedia non si sono ancora completati e devono completarsi. Ci stiamo impegnando al massimo perché tragedie del genere non abbiano più a ripetersi».

Il premier ha poi ringraziato chi ha lavorato al nuovo ponte, «I progettisti e in particolare Renzo Piano, che ha avuto la possibilità di disegnare questo bellissimo ponte, tra l’altro gratuitamente», ma anche «operai, tecnici, progettisti, capicantiere, ingegneri e architetti: dobbiamo ringraziarli tutti».

Sulle tempistiche Conte ha poi aggiunto: «Ciascuno ha fatto il proprio compito e ha consentito oggi di rispettare i tempi che più o meno ci eravamo ripromessi di rispettare. Tempi brevissimi. Ricordo i vostri sguardi preoccupati quando fissammo questo limite temporale molto sfidante. Tra poco torneremo anche per l’inaugurazione, perché questo progetto è pressoché completo».

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