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Un tempo non lo avremmo detto eppure, al presidente della Confindustria non dispiace il diesel, inteso come motore utile al sistema produttivo. Di recente Carlo Bonomi, riferendosi al piano che prevede di ridurre le emissioni (-55% CO2 entro il 2030 e -100% nel 2035) ha detto che la decisione di perseguirlo abbandonando il diesel a livello europeo “è stata un suicidio".
Sulle pagine di automoto.it abbiamo più volte scritto, di come ne patisce anche il settore componentistica italiano. Bonomi lancia l’allarme per i tedeschi che stanzieranno 70 miliardi nella transizione, mentre per le nostre PMI impegnate sui motori di quel tipo, da decenni, si prevedono per ora solo difficoltà. Un problema globale da regolare con una “governance mondiale e obiettivi non velleitari, sostenuti da mezzi che accompagnino il cambiamento” secondo il presidente.