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Il Concorso d'Eleganza di Villa d'Este come ogni anno rinnova la propria tradizione, sotto il patrocinio di BMW, accendendo Cernobbio, gli spazi di Villa Erba e la bellissima Villa d'Este stessa per l'evento internazionale divenuto riferimento non solo nel mondo delle classiche, di grande pregio, ma anche per le due ruote e per i concept. Una kermesse d’elite che col tempo ha ampliato il proprio target rendendosi maggiormente aperta al pubblico, specie per quanto riguarda gli spazi di Villa Erba, dove stazionano moto in concorso già dal venerdì e dove il sabato sera si tiene l'asta di RM Sotheby, qualcosa di raro da vedere dal vivo e che propone varie decine di “mezzi” pregiati battuti con prezzi a talvolta a sei zeri, in men che non si dica.
Ma andiamo per ordine, nella giornata del sabato, quella più riservata, che vede le vetture sfilare davanti a una giuria tecnica e del pubblico teoricamente competente, o quantomeno seriamente coinvolto (e selezionato) nel mondo heritage, a vincere e ottenere l'ambita Coppa d'Oro è una piccola auto monoposto, che non ha mietuto successi di vendita o apprezzamenti particolari sulle strade, in quanto modello da competizione di realizzazione artigianale. Giocava parecchio in casa, Lurani Nibbio con motore monocilindrico del 1935 e piace ricordarlo prima di parlare di nomi blasonati e vetture milionarie (per quotazione) che hanno fatto la storia. Una volta tanto non è un grande marchio, l'auto di qualche collezionista che sarà poi rivenduta forte della “tacca” acquisita con il premio, ma un gioiellino di famiglia tolto dal garage dopo settanta anni, di cui potete sapere qualcosa in più anche dalle parole del giovane conducente, nel nostro video. In ogni caso è confermata la valenza tricolore, pur se buona parte degli avventori e dello staff sia tedesco, piuttosto che internazionale: alcuni iscritti portano infatti le proprie auto da Canada, Argentina, USA e persino Australia. Come d’altronde è quasi sempre stato in periodo recente: nelle precedenti dieci edizioni solo tre volte la vincitrice premiata non era una vettura italiana.
L'edizione di quest'anno era ispirata al romanzo del Giro del mondo in 80 giorni, di fine Ottocento, per come era compiuto una volta senza le automobili ma soprattutto per com’è cambiato poi, con veicoli sempre più veloci a disposizione per fare dei nuovi primati e non a caso, la categoria più gettonata tra le otto previste era quella degli “speed demons” di inizio secolo, dove ha partecipato e vinto il premio di classe proprio la Nibbio. Delle cinquantadue macchine presenti per sedici nazioni, a noi hanno colpito particolarmente la maestosità di una Rolls Phantom II Continental (7668cc del 1933) una sempre bella e maniacalmente tenuta quasi “a nuovo” Mercedes 300 SL degli anni Cinquanta, la poderosa Ghia L 6.4 (V8 335 CV del 1962) per non parlare di una Miura P400. Ci sarebbe da perdersi, nei dettagli e nelle tante storie automobilistiche, presso i giardini di Villa d’Este ed è quello che fanno gli amatori (possessori o semplici fan) presenti per l’occasione. Vista l’età, hanno tutte una propria storia le pregiate auto iscritte, che oltretutto non è sempre in evoluzione e magari nemmeno condivisa al mondo intero, visti i tempi, ma è quanto basta per saturare Cernobbio dal giovedì alla domenica sera, con parlate internazionali a ogni angolo di strada. Per chi non sia comodo per la provincia di Como ma gradisca, nella nostra gallery una selezione di ben oltre cento immagini.
A imprimere uno stile anche moderno e dare ordinato lustro, alla già storica ambientazione del Concorso che nacque nel 1929 (per le auto del tempo, ripreso poi nel 1999 con le storiche) il gruppo BMW che, da buon partner dell'evento principe dell'anno con le bellezze del Lago e dell'Italia, non a caso sceglie queste giornate per presentare il proprio applauditissimo Concept della nuova Serie 8 Coupé (come tutti sperano sia anche il modello di serie) e il Concept Link, scooter molto futurista e connesso, per un due ruote urbano del futuro. Non possono mancare ovviamente le regine di casa Rolls-Royce, tra cui prima donna è stata la quasi pazzesca one-off Sweptail, commissionata da un anonimo miliardario amante delle vecchie Rolls anni Venti e degli Yacht.
Per l'ennesima volta quindi, il massimo premio dai votanti invitati va a un'italiana, mai in casa come quest'anno, anche se invero parte del grande pubblico non votante il sabato, su Villa Erba, è più interessato all'asta scenografica, dove vengono pubblicamente battuti veicoli (perché era incluso anche uno scafo) per un complessivo stimato quest’anno di ben oltre 25 milioni di euro. Le auto si concentrano in coda una dopo l'altra per essere mostrate davanti alla tribuna: vetture tra cui una rara Porsche 911 RSR 3.8 del 1993 assegnata a due milioni di euro (51 quelle prodotte e questa indicava sull’odometro una percorrenza di soli dieci Km!) ma anche delle più moderne supercar quasi nuove, come LaFerrari del 2014 (con soli 200 Km) e McLaren P1 GTR del 2016, piuttosto che Porsche 918 Spyder. La vetta di quotazione pagata, non è stata per la Mercedes-Benz 680 S Torpedo-Sport Avant-Garde by Saoutchik del 1928, ma per la già vincitrice del concorso comasco Talbot-Lago T150-C SS 'Goutte d’Eau' Coupé by Figoni e Falaschi del 1937, con € 3.360.000, seguita dalla coetanea Bugatti Type 57 Atalante Prototype a € 3.024.000. Le venti moto, spaziavano da una Brough Superior SS100 "Moby Dick" del 1928, a una Norton Domiracer del 2014.
Nella giornata di domenica l'evento si trasferisce tutto a Villa Erba concentrando auto, moto, veicoli delle aste e automobili dei collezionisti tutti insieme, ad animare un prato aperto al pubblico che, pagando un biglietto relativamente contenuto pensando al valore di quanto si trovi dietro i cancelli, vede concentrarsi un insieme di vetture rarissimo da trovare, per valore e anche varietà: motori che vanno da 493cc fino a 7668 cc e potenze da un cavallo e mezzo fino a 450 CV parlando delle sole selezionate iscritte al Concorso, cui si somma il resto. Vedremo l'anno prossimo se si confermerà la regola che in casa l'Italia non si batte, l'impressione è quella perché anche passando in mezzo ai ricchi collezionisti o amanti del classico di alto livello, piuttosto che tra i giudici, indipendentemente dalla lingua parlata l'interesse è sempre verso quella tradizione automobilistica tricolore che trasuda tecnica e bellezza da ogni lamiera, o vite. Certo che farsi, potendo, un giretto sul concept Serie 8 coupé, fa venire voglia per un attimo di lasciar perdere il fumoso chiasso delle storiche e pensare anche al futuro.
Lurani Nibbio, questo il nome della vettura premiata con la Coppa d'Oro (il Primo Premio assegnato per Referendum pubblico a Villa D'Este) al Concorso d'Eleganza 2017. Come scoprite anche dalle parole del suo conducente, Federico Göttsche Bebert (Italia) questa Nibbio del 1935 è totalmente fuori dagli schemi classici cui si pensa immaginando un premio di questo tipo, non una berlina per viaggiare o una sportiva, non una cabrio, non un’auto che vinse estenuanti gare sulle strade. Bensì una piccola monoposto, con monocilindrico (500cc o sovralimentato 250 cc secondo i casi). Pilota, funzionario sportivo, giornalista, ingegnere, direttore di scuderia, persino editore e designer di automobili. Tante le professioni praticate da Giovanni Lurani Cernuschi, VIII° conte di Calvenzano e padre dell’auto artigianale che toglie la Coppa d’Oro ai grandi nomi dei costruttori classici del secolo scorso. Il conte ha partecipato a circa 160 corse, comprese le nove Mille Miglia dove ha ottenuto tre vittorie di classe. Divenne famoso soprattutto per questa piccola vettura da record da lui costruita, la Nibbio. Questa nello specifico fu la prima di una serie creata nel 1935, dotata all’epoca di un motore V2 di Moto Guzzi (495 cc, 46 CV). Con tale dotazione ha infranto quattro record mondiali divenendo la prima con cilindrata di 0,5 litri ad aver superato le 100 miglia orarie. Nel 1939 la Carrozzeria Riva la ha ottimizzata permettendo di conseguire altri otto record mondiali. Altri sei record li ottenne nel 1947, questa volta con motore monocilindrico sovralimentato da 250 cc, anche questo Guzzi. La Nibbio, ferma proprio da settanta anni, è stata presentata in concorso dal nipote di Lurani.
Come già era stato gli anni precedenti, le vetture milanesi, del Biscione, vincono premi talvolta a mani basse: la domenica è infatti una bella e interessante Alfa Romeo Giulietta SS Prototipo a essere premiata doppiamente con i Trofei BMW Group, il primo assegnato per Referendum Pubblico a Villa Erba, il secondo invece come prestigioso riconoscimento della qualificata Giuria. Auto del 1957, spinta da un quattro cilindri in linea 1290 cc, vanta una carrozzeria coupé Bertone di un certo significato: è infatti il primo progetto per la versione stradale della “BAT Mobile” (Berlinetta Aerodinamica Tecnica) uno dei tre arditi studi aerodinamici sviluppati tra il 1953 e il 1955 nella collaborazione tra Bertone e Alfa Romeo. Erede della fortunata serie di prototipi BAT, la Giulietta SS Prototipo del '57 è l'anello di congiunzione tra queste dream car, delle quali mantiene proporzioni e soluzioni avveniristiche e la Sprint Speciale di serie, che dopo una revisione generale e una semplificazione fu messa in produzione nel 1959. Come già per i precedenti prototipi, anche questa carrozzeria in metallo leggero nacque dall’estro dell’allora principale designer di Bertone, Franco Scaglione, considerato uno dei migliori progettisti di sempre dagli addetti del settore. La Berlinetta, che compie sessanta anni quest’anno, è stata portata a Villa d’Este dalla figlia, Giovanna Scaglione.
Il Design Award for Concept Cars & Prototypes, assegnato sempre per Referendum Pubblico nei giardini di Villa Erba, dove i più fortunati accedono via lago con imbarcazioni che partono direttamente da Villa d’Este, è stato vinto dalla Renault TreZor (2016) auto con una livrea dai richiami al metallo del passato nei colori, ma molto tecnologica appenza si alzi il tetto, per accedervi e sotto il cofano (fruisce di tecnologie comuni all'impiego in Formula E). Auto parecchio strana e invero poco distante nei giudizi dalla sola concorrente di medesima categoria, la Techrules Ren tre posti nata quest’anno (1282 CV, by GFG Style) che a noi ha molto impressionato per come ricordi le sagome di alcuni “mezzi spaziali” dei cartoni anni Ottanta. La più "ordinaria" BMW Concept 8 invece, svelata in anteprima mondiale giovedì sera, non era in concorso.
A seguire tutte le altre vetture premiate durante il fine settimana, nelle varie categorie di Concorso oppure con Premio Speciale della giuria. Come già detto, le vetture italiane hanno sempre numerosi apprezzamenti, monopolizzando quasi le targhe più ambite.
BMW Group Ragazzi (By Young People’s Referendum up to the age of 16): Alfa Romeo 6C 1750 Gran Turismo, Cabriolet, Castagna, 1932, Alain Lecocq (ES)
SPEED DEMONS - ENDURANCE PIONEERS OF THE GOLDEN AGE: Class Winner Ballot 3/8 LC, Open Two-Seater, Ballot, 1920, Alexander Schaufler (AT); Mention of Honor Lurani Nibbio, Open Single-Seater, Riva, 1935, Federico Göttsche Bebert (IT)
TRAVELLING IN STYLE - AROUND THE WORLD IN 40 YEARS: Class Winner Duesenberg J Convertible Berline, Convertible Sedan, Murphy, 1930, Ion Tiriac (RO); Mention of Honor Lancia Dilambda, Torpedo Sport, Viotti, 1932, Albert Kaliminian (US)
GOODBYE JAZZ, HELLO RADIO - FULL SPEED INTO THE 1930S: Class Winner Alfa Romeo 6C 1750 Gran Turismo, Cabriolet, Castagna, 1932, Alain Lecocq (ES); Mention of Honor Tatra 77, Streamline Saloon, Tatra, 1934, Tomas Hoferek (CZ)
FASTER, QUIETER, SMOOTHER - HEROES OF THE JET AGE: Class Winner Fiat 8V Supersonic, Coupé, Ghia, 1953, Lennart Schouwenburg (NL); Mention of Honor Bentley MK VI, Drophead Coupé, H. J. Mulliner, 1947, Norbert Seeger (LI)
THE GRAND TOUR CONTINUES - THE NEXT 40 YEARS: Class Winner Ferrari 250 Europa GT Speciale, Coupé, Pinin Farina, 1955, Audrey & Martin Gruss (US); Mention of Honor Mercedes-Benz 300 SL, Coupé, Mercedes-Benz, 1955, Andries Meuzelaar (BE)
FAST AND FLAMBOYANT - PLAYBOYS’ TOYS: Class Winner Lamborghini Miura P 400, Coupé, Bertone, 1968, Jean-Pierre Slavic (CH); Mention of Honor Ferrari 250 GT Spyder California Prototipo, Spider, Pinin Farina, 1957, Robert Bishop (US)
SUPERGIOIELLO - LITTLE TOYS FOR BIG BOYS: Class Winner Alfa Romeo Giulietta SS Prototipo, Coupé, Bertone, 1957, Giovanna Scaglione (IT); Mention of Honor Fiat 8V, Berlinetta, Vignale, 1955, Jan de Reu (BE)
SHAPED BY SPEED - RACING THROUGH THE DECADES: Class Winner Maserati 300 S, Open Two-Seater, Fantuzzi, 1958, Andreas Mohringer (AT); Mention of Honor Abarth 1000 Bialbero Record, Closed Monoposto, Pinin Farina, 1960, Luca Bertolero (IT)
Trofeo FIVA, For the best preserved pre-war car: Hispano-Suiza, T 49, Weymann Sport Saloon, H. J. Muliner, 1927, Marco Gastaldi IT
Trofeo ASI, For the best preserved post-war car: Abarth, 1000 Bialbero Record, Closed Monoposto, Pinin Farina, 1960, Luca Bertolero, (IT)
Trofeo BMW Group Classic, For the most sensitive restoration: Bentley, MK VI Cresta, Coupé, Pinin Farina, 1948, Fred Kriz (MC)
Trofeo Rolls-Royce, For the most elegant Rolls-Royce: Rolls-Royce, Phantom I, Brougham de Ville, Charles Clark, 1926, Chris Meany (AU)
Trofeo Vranken Pommery, For the best iconic car: Ferrari, 250 GT Berlinetta SWB Competizione, Berlinetta, Pinin Farina, 1960, Destriero Collection (MC)
Trofeo Julius Baer, For the car which showcases exceptional craftsmanship from its time: Ghia, L 6.4, Coupé, Ghia, 1962, Jack Braam-Ruben (NL)
Trofeo Foglizzo, For the best interior design: Tatra, 77, Streamlined Saloon, Tatra, 1934, Tomáš Hoferek (CZ)
Trofeo Auto & Design, For the most exciting design: Shelby, Cobra 427, Roadster, AC, 1966, Brendan M. Finn (US)
Trofeo Automobile Club di Como, For the car driven from farthest away: Lagonda, Rapide, Four-Door Saloon, Touring, 1962,
Edouard Mignon (CH).