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“Era giallo!”. Quante volte si sente quest'affermazione, accusando qualche automobilista di non essersi fermato a un incrocio con semaforo, mentre diventa rosso. D’altra parte non durano tutte lo stesso tempo le fasi di semaforo giallo, e qualcuno, anziché fermarsi pur se non sia ancora attivo il rosso, magari accelera “per non prenderlo” o meglio non prenderla, una multa.
Oggi non si scappa, ci sono controlli con video camere e scatti precisi, ci sono multe che fioccano e anche ricorsi. La novità, per chi cerca di motivare una scorrettezza nella multa da semaforo rosso, è che non ci si può appellare a un giallo “troppo breve”. Una sentenza della Cassazione infatti, spiega che la fase di luce gialla breve di un semaforo, magari tanto breve da divenire opinabile, non giustifica comunque che poi si passi con il semaforo che diviene rosso.
L'ordinanza è stata depositata lo scorso 11 gennaio, ricordando che con il giallo si rallenta e ci si prepara all'arresto dell’auto. Ovviamente il caso discusso, avvenuto in Emilia Romagna, non ha a che vedere con quelli di inefficienze o guasti a un semaforo, ma si parla unicamente di tempistica della fase di giallo.
Se il semaforo è regolare tecnicamente, la sola e relativa brevità del giallo non è motivo per togliere multe emesse a chi “prenda un rosso” anche se di poco, anche se le ruote anteriori dallo stop sono passate mentre era giallo, ma poi rimaste in incrocio e quindi uscite durante il rosso.