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Importante decisione presso il MIMS: il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, infatti, ha proceduto alla nomina di ventinove Commissari straordinari, chiamati a gestire 57 opere pubbliche da tempo bloccate a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative.
Nel dettaglio, si tratta di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per la pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, per un valore complessivo di 82,7 miliardi di euro (21,6 miliardi al Nord, 24,8 miliardi al Centro e 36,3 miliardi al Sud) e finora finanziate per circa 33 miliardi di euro, che sarà completato con ulteriori risorse nazionali ed europee, compreso il Next Generation EU.
Con i Dpcm firmati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, a seguito del parere positivo espresso dalle commissioni competenti di Camera e Senato, parte ufficialmente l’iter previsto dal decreto-legge n.76 di luglio 2020, anche se diversi Commissari hanno già avviato le attività, soluzone che consentirà di accorciare i tempi di realizzazione di interventi attesi da anni in diverse aree del Paese, soprattutto nel Mezzogiorno.
I Commissari, figure di alta professionalità tecnico-amministrativa e subito operative, sono stati scelti per assicurare la migliore interlocuzione con le stazioni appaltanti di Anas e RFI e con le amministrazioni pubbliche coinvolte; solo in un caso, come previsto da una delibera Cipe, è stato nominato commissario straordinario il Presidente della Regione Siciliana.
«È un importante atto - ha commentato il Ministro Giovannini - per la realizzazione di fondamentali opere pubbliche attese da tempo da cittadini e imprese, in parte già finanziate nel Bilancio dello Stato e mai avviate ed un passo importante per il rilancio delle opere pubbliche in Italia. La loro attuazione avrà anche importanti ricadute economiche e occupazionali: visto che una parte significativa delle opere è localizzata al Sud, ci aspettiamo impatti positivi in termini di riduzione del gap infrastrutturale tra i territori del nostro Paese. In due mesi abbiamo completato un processo che era fermo da tempo, ma ora occorre procedere velocemente all’attuazione dei cronoprogrammi e a tal fine intendo incontrare al più presto i commissari. Il Ministero monitorerà a scadenza trimestrle la realizzazione delle diverse fasi, in modo da rimuovere tempestivamente eventuali ostacoli».
Tra le tipologie di interventi gestite dai commissari, le infrastrutture ferroviarie hanno un valore di 60,8 miliardi, quelle stradali 10,9 miliardi, i presidi di pubblica sicurezza 528 milioni, le opere idriche 2,8 miliardi, le infrastrutture portuali 1,7 miliardi, la metropolitana 5,9 miliardi; per accelerare la realizzazione di tali interventi, a dicembre 2020 è stato firmato con le organizzazioni sindacali un Protocollo d’intesa che prevede l’ottimizzazione dei turni di lavoro su 24 ore e nel corso del 2021 si prevede l’apertura di 20 cantieri, di 50 nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023.
Secondo una valutazione condotta da RFI e Anas, l’impatto occupazionale delle sole opere ferroviarie e stradali è valutabile in oltre 68.000 unità medie annue nei prossimi dieci anni, con profilo crescente fino al 2025, anno in cui si stima un impatto diretto sull’occupazione di oltre 100.000 unità di lavoro; tra le opere stradali principali rientrano: la SS Ionica 106; la E 78 Grosseto-Fano; la SS 4 Salaria e la SS 20 del Colle di Tenda; la SS 16 Adriatica; la SS 89 Garganica.
«Come annunciato in Parlamento - aggiunge il Ministro - proporrò nelle prossime settimane una nuova lista di opere da commissariare, anche se bisogna ricordare che si tratta di un atto straordinario. Per questo, abbiamo elaborato una serie di interventi normativi e procedurali per ridefinire le regole esistenti nella realizzazione delle infrastrutture, a partire da quelle previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Commissione istituita con il Ministro Brunetta ha completato i suoi lavori e le proposte formulate per rendere più veloci i percorsi di tutte le opere pubbliche sono ora al vaglio dei competenti uffici».
Per l'esecuzione degli interventi, i Commissari straordinari possono assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto di una serie di principi e di disposizioni, tra cui quelli relativi all’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti e concessioni, alla sostenibilità energetica e ambientale, al conflitto di interesse; un ulteriore limite è quello riguardante le disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e del subappalto.