Il Parlamento europeo sposterà l'obbligo delle elettriche, quando e perché

Il Parlamento europeo sposterà l'obbligo delle elettriche, quando e perché
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Era già scritto nelle agende dei nuovi parlamentari del Partito Popolare Europeo, che ha vinto le elezioni, ma adesso è un ordine del giorno visto dalla Reuters: il bando delle auto termiche del 2035 si può spostare
3 luglio 2024

In più di una occasione i candidati al Parlamento Europeo del PPE (Partito Popolare Europeo) che hanno vinto le elezioni avevano accennato ad una revisione dei termini del "Fit for 55", il programma di riduzione delle emissioni di CO2 del Vecchio Continente che avrebbe dovuto completarsi per il 2050 passando per un blocco delle vendite di auto a combustione interna nel 2035. A questo divieto si era poi opposta la Germania che ha forzato la Commissione ad accettare anche l'ammissibilità degli e-fuel sintetici.

Ma ora sembra proprio che il termine del 2035 possa slittare in avanti perché in un recente incontro in Portogallo dei leader del partito la Reuters ha potuto leggere un documento programmatico dei prossimi cinque anni, e uno dei capitoli è "rivedere le regole per la riduzione della CO2 e permettere l'uso di carburanti a zero emissioni oltre il 2035". In realtà, come detto, questa possibilità era già stata inserita qualche tempo fa, ma in questo caso l'istanza proviene dai rappresentanti del Parlamento e non dall'industria tedesca dell'auto. Il documento non entra nello specifico su quali potrebbero essere le strade alternative, ma si parla genericamente di "sviluppare nuove tecnologie per i motori a combustione".

Nella nota tecnica approvata a suo tempo si parla di motori che possono usare gli e-fuel (che in realtà sono del tutto simili alla benzina) ma non si avviano se riforniti con la normale benzina verde.

La decisione di rivedere la data che impone le elettriche non è estranea al fatto che la Cina ha forti mire espansionistiche in Europa e la messa al bando delle termiche è un assist clamoroso alle industrie del Dragone, chiaramente molto più avanti dell'Europa sia per abbondanza di modelli sia per prezzi. Una timida reazione è stata l'imposizione di dazi aggiuntivi, che dovrebbero entrare in vigore da domani 4 luglio, fino al 38%.

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