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Vi è mai capitato di chiamare una cosa, un oggetto, con un nome che, però, non è il suo? A volte lo si fa senza neanche accorgersi, eppure terminologie e definizioni improprie sono lì, in agguato, pronte a sminuire la bellezza della nostra lingua. Che, invece, dovremmo proteggere a spada tratta. Le gomme, in realtà, sono gli pneumatici. La gomma, semmai, è uno dei materiali di cui sono composti, peraltro solo parzialmente, gli pneumatici. Le macchine si dovrebbero definire automobili. Perché una macchina può essere qualsiasi invenzione che agevola il lavoro dell’uomo e non necessariamente un’autovettura.
E poi c’è il mondo dei camion. Dove, spesso, ci sono loro: i teloni che, però, teloni non sono. Oggi vi portiamo alla Cramaro, un'Azienda 100% italiana, che ci permetterà di scoprire come nascano i sistemi di copertura più avanzati dei mezzi pesanti e quali tecnologie incredibili nascondano. Quella della Cramaro è una di quelle storie che mettono il sorriso, il buon umore. Sì, perché questa realtà, grazie a un’idea, a un’intuizione geniale, è riuscita a diventare famosa in tutto il mondo.
Nel 1995, qui, nel cuore del Veneto, quest’azienda capisce che i mezzi pesanti hanno bisogno di una soluzione per rendere più sicuro il carico e, soprattutto, per non disperderlo nell’ambiente. Si inventano e brevettano così il sistema di copertura con struttura portante. Lo chiamano cabriolé, perché anche con lui si può scapottare, proprio come facciamo con alcune delle auto più desiderabili del Pianeta. Solo che, a differenza dei passeggeri, qui con la capote si protegge il carico. È un sistema geniale che, nel giro di pochi anni, diventa un vero successo mondiale. Tanto che, oggi, l’Azienda ha più di cento dipendenti e quattro sedi, esporta in più di cinquanta mercati del mondo e produce più di diecimila sistemi di copertura ogni anno.
Riprese: Camilla Pellegatta, Leonardo Mannoli, Alessandro Di Rosa
Montaggio e drone: Alessandro Di Rosa
Foto: Leda Paleari
Autore: Matteo Valenti