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Momento difficile per tutti i marchi: la crisi dei chip colpisce duro, come attesta il dato consolidato di Stellantis relativo al terzo trimestre dell'anno, che riporta vendite totali per 1,131 milioni di unità; rispetto al 2020, le consegne sono in calo del 27%, perdita maggiore delle previsioni di inizio anno.
Ovviamente il dato negativo si riflette sui ricavi, anche se in maniera meno drammatica rispetto al dato delle vendite: il totale si attesta a 36,2 miliardi di euro, pari al -14% nel confronto annuo, risultato ottenuto grazie al favorevole mix di veicoli veicoli presenti in gamma e prezzi netti positivi.
Dall'analisi di questi dati, per la fine dell'anno Stellantis prevede un margine operativo rettificato di circa il 10%, sempre ammesso che non vi sia un ulteriore deterioramento nelle forniture di semiconduttori e che non intevengano ulteriori lockdown in Europa e negli Stati Uniti.
Nel dettaglio, le stime per il 2021 del Gruppo italo-francese sono ora così articolate: Europa allargata da +10% a +5; Nord America da +10% a +5%; Sud America (mercato in cui il Gruppo è leader) da +20% a +15%; India con Asia Pacifico e Cina invariate, rispettivamente a +10% e +5%; Medio Oriente e Africa crescono invece dal +15% al +20%.
Nel terzo trimestre, per Stellantis il mercato del Sud America è cresciuto del 10%, mentre quello asiatico (con Cina, India e Asia Pacifico) è aumentato del 23%, con ricavi rispettivo a +43% e +23%; riportano invece segno negativo il Nord America (-29% per consegne e -16% per ricavi), Europa allargata (-36% e -21%), Medio Oriente e Africa (-22% e -10%).
Tra i diversi brand del Gruppo, da sottolineare la performance di Maserati, le cui consegne sono cresciute del 18%, arrivando a 5.800 unità, con ricavi a +31%, sulla scia dal successo della MC20, che ha creato un effetto traino per il resto della rinnovata gamma del Tridente.