Colpo di sonno: c'è uno stretto rapporto con il diabete e l'obesità

Colpo di sonno: c'è uno stretto rapporto con il diabete e l'obesità
Pubblicità
C'è una stretta connessione tra diabete, obesità e colpi di sonno al volante. A rivelarlo è uno studio di Peverini, Direttore Scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno onlus
7 luglio 2014

C'è una stretta connessione tra diabete, obesità e colpi di sonno al volante, provocati dalle 'apnee notturne' (Osas), che determinano ogni anno la morte di oltre 1.000 persone e il ferimento di almeno altre 120mila.

L'Osas è causa anche di altre patologie, spesso mortali come infarto e ictus, con un costo sociale valutato cautelativamente in almeno 6 miliardi di euro l'anno. Lo rileva Francesco Peverini, Direttore Scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno onlus in occasione dell'avvio del Centro per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno di Firenze, presso la Casa di cura Ulivella e Glicini, il 2° in Italia.

Per Peverini monitorare la salute dei guidatori professionisti, come gli autotrasportatori, «consentirebbe di attenuare l'incidenza di alcune patologie diffusamente presenti in questa categoria, come diabete e obesità, strettamente legate tra loro ed entrambe correlate ad una aumentata incidenza di apnee notturne».

«Il 70% dei soggetti obesi soffre di apnee notturne e il 50% dei soggetti con Osas è obeso; il 72% dei pazienti Osas – prosegue Peverini - inoltre, soffre di diabete. Nei pazienti con diabete è stato dimostrato che non solo l'Osas ma anche il semplice russare giocano un ruolo negativo sulla sensibilità all'insulina».

«I risvegli notturni e i disturbi del sonno, presenti nei soggetti con Osas, causano un debito di sonno che a sua volta promuove l'obesità e – continua l'esperto - gli individui con Osas hanno notevole difficoltà a perdere peso».

Secondo le statistiche fornite da Peverini «in Italia gli incidenti da eccessiva sonnolenza e stanchezza per chi è alla guida di un veicolo sono circa il 22% del totale dei sinistri, ma esprimono il doppio di mortalità e feriti. È evidente che si tratta di una contropartita insostenibile rispetto alla persistente mancata diagnosi di questa condizione, sia per perdite umane e feriti, sia per gli enormi costi economici che tali sinistri comportano».

Per questo sollecita il legislatore italiano affinché, «sull'esempio di molti altri Paesi non solo europei, adotti misure preventive e vari un'azione concertata, strutturale e sanitaria, sul fronte delle apnee notturne e dei colpi di sonno alla guida, per ridurre il conseguente numero di incidenti stradali».

Fonte: Ansa

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Argomenti

Pubblicità