Colonnine elettriche, i soldi del PNRR a rischio, i bandi vanno deserti

Colonnine elettriche, i soldi del PNRR a rischio, i bandi vanno deserti
Pubblicità
Dei 640 milioni stanziati, solo una minima parte è stata assegnata. Ora il governo pensa a un cambio di strategia per non perdere i fondi europei.
21 gennaio 2025

L’ambizioso piano per dotare l’Italia di una rete di colonnine elettriche finanziato dal PNRR si scontra con la realtà: a fronte di 18.000 infrastrutture previste, ne saranno realizzate appena 3.800. Una cifra che evidenzia il flop dei bandi lanciati negli ultimi anni e lascia in sospeso oltre 500 milioni di euro, con il governo impegnato a decidere come evitarne il ritorno a Bruxelles.

Nel 2023, il ministero dell’Ambiente aveva messo a disposizione 640 milioni di euro per accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, puntando su una rete capillare di colonnine. Tuttavia, il primo bando si è rivelato un insuccesso. Tra requisiti troppo rigidi e una scarsa domanda in molte aree del Sud, gli operatori hanno mostrato poco interesse. Solo una parte minima dei fondi è stata assegnata, lasciando l’obiettivo iniziale lontano dall’essere raggiunto.

Per risolvere le criticità, nel 2024 sono stati lanciati due nuovi bandi con condizioni più flessibili. Questa strategia ha attirato più offerte, ma non ha risolto il problema dello squilibrio territoriale. Regioni come Lombardia e Alto Adige hanno visto un’alta partecipazione, mentre aree meno sviluppate nella transizione elettrica, come Calabria e Basilicata, sono rimaste indietro. Neppure queste modifiche sono riuscite a far decollare il progetto.

Anche per i progetti approvati, il completamento resta una sfida. Gli operatori devono non solo costruire le colonnine, ma attivarle entro il 2025, come richiesto dal PNRR. Tuttavia, i tempi stretti e la necessità di collaborazione con la rete elettrica potrebbero causare ulteriori ritardi. Gli operatori del settore temono che molti fondi assegnati possano rimanere inutilizzati.

Con oltre 500 milioni di euro ancora disponibili, il governo è a un bivio: tentare un nuovo bando o destinare i fondi a progetti alternativi. La seconda ipotesi sembra la più probabile, considerati i risultati finora deludenti. La rimodulazione del PNRR prevista nelle prossime settimane sarà decisiva per decidere il futuro di queste risorse, con l’obiettivo di evitare il rischio di restituire il denaro all’Europa.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Pubblicità