Codice della Strada: (quasi) pronto il testo base. Ecco le novità

Codice della Strada: (quasi) pronto il testo base. Ecco le novità
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Le maggiori novità: autostrade aperte ai 125 cc e “strade scolastiche“ per tutelare gli studenti. Possibili emendamenti da presentare entro il 3 giugno
13 maggio 2019

Filtrano importanti anticipazioni sui contenuti, finora top secret, del testo base di revisione al Codice della Strada stilato dalla Commissione Trasporti della Camera: il testo definitivo del Governo sarebbe pronto, ma c’è tempo fino al 3 giugno per presentare proposte di emendamento e modifica.

Poi inizierà la discussione, che porterà - almeno così si spera - ad un testo che cambierà profondamente il sistema di riferimento per chi si muove con i veicoli più diversi (ma anche a piedi) sulle pubbliche strade.

La novità più importante sembra quella che prevede (e finalmente!) la possibilità di circolare su autostrade, superstrade e tangenziali ai veicoli da 125 cc, visto che la norma ora stilata prevede il divieto della circolazione a velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore 120 cc se a motore termico e di potenza fino a 11 kW se a motore elettrico; la circolazione è comunque consentita solo a soggetti maggiorenni, in possesso di patente A, B o di categoria superiore o da almeno due anni detentori di patente A1 o A2.

Altra importante novità riguarda l’introduzione di un nuovo tipo di strada in aggiunta alla classificazione esistente: la “strada scolastica“, nelle vicinanze di istituti di formazione, consentirà sosta, movimento e manovre connesse alle scuole.

Su queste strade i comuni dovranno stabilire limitazioni alla circolazione almeno negli orari di attività didattica e di ingresso e uscita degli alunni, adottando il limite dei 30 km/h o inferiore o  istituendo zone a traffico limitato.

Queste le new entry; ma ci sono anche modifiche al Codice respinte al mittente, prima tra tutte quella che prevedeva l’innalzamento della velocità massima in autostrada a 150 km/h e il divieto di fumo in auto.

Su un’altra norma molto delicata, relativa alla possibilità di andare in bici contromano e di prevedere uno spazio per i ciclisti davanti agli stop o ai semafori, il Governo pare intenzionato a lasciare la decisione alle singole autorità comunali, in base alle esigenze degli utenti ed alla specificità del territorio.
 

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