Codice della Strada, manca la copertura: meno attenzione a motociclisti e utenti deboli

Codice della Strada, manca la copertura: meno attenzione a motociclisti e utenti deboli
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Manca la copertura finanziaria per una serie di interventi qualificanti nella riforma del Codice della Strada, prima fra tutti la tutela degli utenti deboli. Lo ha rilevato la commissione Bilancio del Senato
3 marzo 2015

Le buone intenzioni rischiano di rimanere tali in larga misura. Il disegno di legge di riforma del Codice della Strada, già approvato alla Camera l'autunno scorso, sta perdendo parti importanti dopo che la commissione Bilancio del Senato ha fatto presente che manca la copertura finanziaria necessaria. La delega del Governo già votata alla Camera comporterebbe infatti oneri aggiunti non coperti dalle entrate.

 

A farne le spese è una parte consistente – almeno nella qualità dei contenuti – del ddl laddove si parla di maggiore tutela degli utenti deboli della strada. Ovvero pedoni, disabili, ma anche motociclisti e ciclisti. Non si tratta tanto di regole pure, come i previsti limiti di velocità o la definizione giuridica del car pooling, ma di interventi sulla pianificazione delle strade e della viabilità. Azioni che si traducono nelle regole di installazioni di nuovi guard rail più sicuri per i motociclisti e la posa di segnaletica maggiormente visibile e quindi più sicura.

 

Nel pacchetto stoppato rientrerebbero anche l'abbassamento del limite di cilindrata per i motocicli in autostrada e tangenziale (da 150 a 120 cc), la creazione di nuovi parcheggi, gli incentivi all'installazione delle scatole nere assicurative, l'aumento dei controlli verso i centri di revisione dei veicoli, la creazioni di aree nelle quali possono accedere i veicoli, ma dando la precedenza ai pedoni, e la registrazione delle biciclette per contrastarne i furti.

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