Codice della Strada, il nuovo testo arriva in aula: a 150 orari in autostrada?

Codice della Strada, il nuovo testo arriva in aula: a 150 orari in autostrada?
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Il testo del nuovo Codice arriva in discussione alla Camera dei Deputati, con molti emendamenti: tra i più controversi, la richiesta di portare a 150 km/h il limite di velocità in autostrada.
28 gennaio 2020

Codice della Strada, parte l’assalto al testo unico: dopo lo stop dell’estate scorsa a causa dei rilievi della Ragioneria in merito alla copertura e, soprattutto, in conseguenza della caduta del primo governo Conte, riparte ora l’iter di modifica del testo destinato a diventare il riferimento per quanti usano strade ed autostrade, con qualsiasi veicolo.

Quindi tornano in discussione le proposte di modifica più diverse: dal divieto di fumo in auto alla stretta sull’uso del cellulare, fino ad arrivare alla richiesta - cara alla Lega - di innalzare il limite di velocità in alcuni tratti autostradali dagli attuali 130 fino a 150 km/h.

Su quest’ultimo punto, però, già si conosce l’orientamento contrario del Governo, che anzi già ai tempi della defunta alleanza giallo-verde vedeva i rappresentanti del Movimento 5S in opposizione decisa.

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Tra le voci critiche anche quella dell’Asaps, l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale: «Riparte in Parlamento la riforma del Codice della Strada - ha dichiarato Giordano Biserni, suo presidente -  e subito torna la proposta, inutile e pericolosa, di alzare a 150 km/h i limiti nelle autostrade a tre corsie: per noi si tratta solo di un inutile spot, perché più velocità significa più tamponamenti, più interruzioni in coda, più inquinamento».

Oltre ad occuparsi dei limiti di velocità autostradali, l’aula di Montecitorio discuterà della proposta del Governo di prevedere il ritiro della patente per chi fosse sorpreso ad utilizzare il telefonino alla guida senza l’ausilio dei dispositivi di supporto. 

Il testo dell’emendamento prevede "il divieto di uso di smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi“, con sanzioni raddoppiate rispetto a quelle finora in vigore: per la prima violazione la sanzione amministrativa pecuniaria oggi prevista (da 165 a 661 euro) verrebbe innalzata tra 422 e 1.697 euro, con sospensione della patente di guida da 7 giorni a due mesi; alla seconda violazione nel corso di un biennio, scatterebbe una multa da 644 a 2.588 euro, oltre al raddoppio della decurtazione dei punti della patente, da 5 a 10.

Per aumentare la sicurezza a bordo, poi, il conducente potrebbe diventare responsabile dell’uso da parte degli altri passeggeri a bordo della cintura di sicurezza: in caso di mancato rispetto dell’obbligo, scatterebbe una multa anche per il guidatore.

Altre nuove norme che potrebbero essere votate riguardano la sosta: nel caso di parcheggio davanti a spazi di ricarica per veicoli elettrici senza averne titolo, si perderebbero (oltre alla sanzione) anche due punti della patente, mentre sarebbero finalmente istituiti anche i “parcheggi rosa“, riservati alle donne in gravidanza o accompagnate da bambini con età non superiore ai due anni.

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