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Dovrebbe essere approvata dalla Camera il prossimo 19 marzo la riforma del Codice della Strada voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Ieri la Camera dei Deputati ha dato il via libera ai primi 16 articoli, andando poi ad esaminare la metà degl emendamenti, la maggior parte dei quali è stata respinta. Poi il disegno di legge dovrà anche essere approvato da Senato. Se dovessero essere apposte alcune modifiche, si renderebbe necessario un secondo passaggio in Camera. A seconda di quanto accadrà, le tempistiche per l'entrata in vigore delle novità saranno di qualche settimana o alcuni mesi.
Ma cosa cambierà con l'introduzione della riforma del Codice della Strada? Sul fronte dell'uso del cellulare alla guida, la prima multa sale da 165 a 250 euro, con una sospensione della patente compresa tra 15 giorni e due mesi e la perdita di cinque punti (oggi è prevista solo la perdita di cinque punti della patente. Con la riforma per la seconda violazione si passa da 165 euro di multa senza possibilità di sconto con perdita di cinque punti e possibile sospensione della patente da uno a tre mesi a 350 euro di sanzione, con decurtazione di 10 punti. Resta invece la sospensione della patente da uno a tre mesi.
Resta da capire un altro nodo. Nel testo della riforma, infatti, l'uso del cellulare alla guida figura anche tra le violazioni che prevedono la mini sospensione automatica della patente per chi avesse meno di venti punti. Lo schema di applicazione è il seguente: sette giorni di sospensione se si hanno dai 10 ai 19 punti e 15 giorni di sospensione da uno a nove punti. Lunghezze, queste, che vengono raddoppiate nel caso in cui il conducente sia responsabile di un incidente. Al momento, però, non è dato sapere come verranno coordinate le norme.
Restando sul tema della sospensione breve, ecco l'elenco delle infrazioni per cui scatta: mancato uso della cintura di sicurezza o dei seggiolini per bambini o dei dispositivi antiabbandono; mancato uso del casco; mancato rispetto dei segnali di senso vietato e di divieto di sorpasso; mancato rispetto del semaforo; circolazione contromano; mancata precedenza; sorpasso a destra e inversione del senso di marcia in intersezioni, curve o dossi. Per la violazione tra i 10 e i 40 km/h in un centro abitato per almeno due volte nell'arco di un anno, invece, scatteranno una multa di 220 euro e sospensione della patente da 15 a 30 giorni.
Per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza, chi è già stato condannato per avere un tasso alcolemico oltre gli 0,8 g/l non potrà circolare nemmeno con un tasso sopra lo zero e fino a 0,5 g/l, situazione ora non punita se non per i neopatentati, chi ha meno di 21 anni e i conducenti professionali. Questo divieto sarà in vigore per due anni se l'automobilista è stato colto in flagrante con un tasso tra gli 0,8 e gli 1,5 g/l e per tre anni per chi era sopra gli 1,5 g/l. I conducenti, dopo la revisione della patente, potranno guidare solo se sulla loro vettura è installato - a proprie spese - l'alcolock, dispositivo che impedisce l'avviamento della macchina in caso di tasso alcolemico superiore a zero.
Sul fronte della guida sotto effetto di stupefacenti, nel caso in cui gli agenti abbiano motivo di pensare che un conducente abbia fatto uso di droghe potranno effettuare sul posto un prelievo di saliva. Se questo non fosse possibile, le forze dell'ordine potranno accompagnare il guidatore in una struttura sanitaria per il prelievo di campioni di liquidi biologici. In caso di positività al test, è prevista la revoca della patente. Il conducente non potrà conseguire una nuova patente prima di tre anni dalla revoca.
Per i neopatentati sale da uno a tre anni il divieto di guida di veicoli "potenti", con uno schema semplificato rispetto a quello odierno. Il divieto varrà per tutti gli autoveicoli con potenza specifica riferita alla tara superiore a 75 kW/t e autovetture con potenza superiore a 105 kW. Il provvedimento non è retroattivo, quindi sarà applicato solo a chi prenderà la patente dopo l'entrata in vigore della riforma. Il disegno di legge, poi, introduce un'aggravante - l'aumento di un terzo della pena - al reato di abbandono di animali domestici nel caso in cui avvenga su una strada e con l'aggiunta della sospensione della patente da sei mesi a un anno nel caso in cui il reato sia commesso mediante l’uso di veicoli. Nel caso in cui l'abbandono dell'animale provochi lesioni stradali gravi e gravissime o la morte di qualcuno, l'abbandono rientrerà nel perimetro della legge sull’omicidio stradale.