Clonata in Cina la Tesla Model S, con ringraziamenti a Elon Musk

Clonata in Cina la Tesla Model S, con ringraziamenti a Elon Musk
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Il misterioso sviluppo della Youxia X solleva interrogativi tra somiglianze e polemiche sulle sue reali origini.
8 ottobre 2024

La Youxia X, una berlina elettrica di produzione cinese, ha suscitato scalpore internazionale sin dalla sua presentazione, con molti che l’hanno subito accusata di essere un clone della Tesla Model S. Alimentata da un motore elettrico da 348 CV e dotata di un’autonomia di 460 chilometri, la Youxia X presenta diverse somiglianze con il celebre modello di Tesla, pur dichiarando un’identità propria.

Dalla presentazione del veicolo, sono emerse nuove informazioni che gettano un’ombra sul progetto di Youxia Motors. Alcune fonti riportano che l’azienda avrebbe acquistato una Tesla Model S, smontandola per studiarne le componenti e progettare la X, pur mantenendo le distanze nel negare che la base della vettura sia derivata dal modello americano. Tuttavia, la vicenda ha suscitato non poche polemiche, con accuse mosse dagli stessi media cinesi, che dipingono i fondatori di Youxia come abili operatori del mondo tecnologico più interessati a raccogliere fondi che a sviluppare realmente un’auto innovativa.

Tra le informazioni raccolte, si scopre che Youxia Motors aveva inizialmente raccolto capitali per sviluppare un’altra auto sportiva, la Youxia One, basata su una Hyundai Genesis Coupe. Tuttavia, il progetto venne abbandonato in segreto e i fondi vennero dirottati sullo sviluppo della Youxia X, un cambio di rotta che ha sorpreso investitori e media. Il CEO dell’azienda, Huang Xiuyuan, ha negato che la Youxia X utilizzi direttamente parti del telaio di Tesla, sostenendo che il telaio della Model S è ancora nei loro stabilimenti a Shanghai.

Un aspetto interessante emerso durante la presentazione è il ringraziamento esplicito di Youxia Motors a Tesla per l’apertura dei brevetti, lasciando intendere che alcune tecnologie potrebbero essere state adottate. Tuttavia, la società non ha fornito dettagli su quali brevetti siano stati eventualmente utilizzati, e non ha mostrato alcuna prova tangibile per confutare o confermare le accuse.

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