Clochard bruciato in auto, nessuna condanna

Clochard bruciato in auto, nessuna condanna
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Nessuna condanna per i due ragazzini di 13 e 17 anni che nel 2017 bruciarono vivo un clochard nell'auto in cui viveva
31 gennaio 2019

Nessuna condanna per l'omicidio di Ahmed Fdil, il clochard bruciato vivo in auto da due ragazzini il 13 dicembre del 2017. I due minorenni, che avevano dichiarato di aver agito "per noia", avevano dato fuoco a dei pezzi di carta e li avevano gettati nell'auto abbandonata a Santa Maria di Zevio, nel Veronese, dove l'uomo viveva. 

I due ragazzini coinvolti all'epoca dei fatti avevano 13 e 17 anni. Il primo non è imputabile per via dell'età; il secondo, invece, ancora minorenne - compirà 18 anni a novembre - è stato accusato di omicidio volontario aggravato. Il giudice del tribunale per i minorenni di Venezia ha deciso di sospendere il processo per una «messa alla prova».

Il giovane continuerà a vivere nella comunità che lo ospita da tempo - non ha scontato un giorno di carcere - e, nel caso in cui mantenga una buona condotta, il reato verrà dichiarato estinto. Molta l'amarezza dei familiari del clochard alla lettura della sentenza: «Per la Giustizia italiana - ha dichiarato al Corriere della Sera il nipote Salah Fdil - la vita di mio zio vale meno di zero».

Ahmed Fdil, 64 anni, aveva lavorato per molti anni come operaio prima di essere licenziato per via della crisi. Costretto a dormire a bordo di una vecchia Fiat Bravo, era benvoluto in paese, fatta eccezione per i due ragazzini, che lo avevano preso di mira e che per noia l'hanno ucciso. 

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