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Porto Vecchio, Corsica. Il Tour de Corse Historique ha venti anni, e in archivio va una delle edizioni più delicate e importanti della sua lunga storia. Perché è stato un anno impossibile che ha rivelato quanto questo evento fosse radicato nel cuore degli appassionati. Si è temuto il peggio, Si è temuto il peggio, pensando che potesse risolversi in un fallimento di partecipazione a causa CoViD-19. Non è stato così e gli organizzatori, primo fra tutti José Andreani, si felicitano e ringraziano. È stato un successo in parte inaspettato, un fatto che depone a favore di un’esplosione di partecipazione il prossimo anno. Beh, sicuramente quei 30-40 che sono stati obbligati a rinunciare quest’anno ne faranno una questione di puntiglio e torneranno. I vincitori morali della ventesima edizione del Tour De Corse Historique son prima di tutti loro.
Modena, Italia. L’arrivo della Modena 100 Ore. Sulla centrale Piazza Roma sfilano duecento auto d’autore, condotte da equipaggi in perfetto stile. Sulla passerella di mezza Italia, e su alcuni dei circuiti più famosi del Mondo, il Museo viaggiante della Modena 100 Ore, anch'essa ventenne, ha registrato il tutto esaurito, sugli asfalti dell’Italia centrale e ai bordi delle strade. Come per la 1000 Miglia, il rinvio a data “sicura” imposto dai terremoti di calendario del Coronovirus, ha portato l’evento fuori dalla sua stagione ideale, Giugno, ma ha contribuito ad aggiungere un velo di storica, “dura” autenticità al “concorso di bellezza” dell’impegno.
Il Tour de Corse Historique, 5 giorni e cinque Tappe nel periplo dell’Isola, è una gara vera e propria, solo di poco “addolcita” per rispetto all’importanza delle vetture. Pilota, Navigatore, prove speciali. Comunque decide il cronometro. La Modena 100 Ore, 5 giorni e quattro Tappe tra Roma e Modena, ha una sua sezione “Velocità”, ma è soprattutto “la più bella Gara di Regolarità del Mondo”. Nel primo caso ci si avvicina molto allo spirito del Tour, nel secondo il cronometro è strumento di controllo della precisione con la quale si mantiene la media imposta dalla tabella di marcia. La perfezione dell’andamento lento è la chiave del successo.
Sebbene anche il TDCH abbia delle fasi più “speculative” fino alla passerella della categoria Légende, il succo dell’Evento è nel confronto tra “vecchie belve” della massima categoria. Il richiamo irresistibile degli asfalti della Corsica, l’”Isola delle 10.000 curve” del Rally valido per il Mondiale WRC, porta sulla scena vere e proprie vecchie glorie della specialità in assetto di guerra.
La Modena 100 Ore è corsa e velocità, ma soprattutto un salotto del classico. Le auto che compongono la lunga carovana sono vecchie signore mantenute come nuove e tirate a lucido, per questa come per altre occasioni. I loro proprietari le considerano di famiglia e le curano amorevolmente. In generale, guai a graffiare un parafango o osare un fuorigiri. La scena della 100 Ore è equilibratamente bilanciata tra le strade incantate e meno frequentate dell’Italia centrale, per l’occasione chiuse al traffico per dar vita alle caratteristiche Prove in Salita, e alcuni ambienti da fuoco alle polveri, in questo caso i circuiti di Imola, Mugello, Magione. Da questo “cocktail” esce la classifica dei “Velocisti”. La sezione Regolarità è ovviamente più “aperta” dal punto di vista geografico estetico e maggiormente “indulgente” sotto il profilo regolamentare, ma non meno precisa e rigorosa nello svolgimento.
Il Tour de Corse Historique è soprattutto una gara vera e propria. La vita del “paddock”, del Parco Assistenza del Rally per intenderci, brulica di attività ed è centro nevralgico dell’Evento. È anche lo spettacolo nello spettacolo per il Pubblico, anche se quest’anno il Pubblico è tenuto in disparte, ovvi motivi. Gli Equipaggi sono impegnati per buona parte della giornata in Macchina e intorno al loro mezzo, perché tutto deve funzionare alla perfezione. È chiaro che mantenere una Porsche 911 o una Stratos in perfetto assetto di gara non è cosa banale.
La Modena 100 Ore è una opportunità eccellente per rivivere la storia dell’automobile, sportiva e non, e portarla a casa degli appassionati. Gli organizzatori hanno incentrato la sua formula sull’eccellente equilibrio tra gara, turismo e vetrina, tutto in chiave piuttosto “in”, e sulla cura dei particolari e del… confort. Il numero chiuso è un aspetto fondamentale della formula. Così come i proprietari curano le loro vetture, Scuderia Tricolore e Canossa Events, Luigi Orlandini e soci, per intendersi, si prendono cura dei partecipanti. Come in altri ambiti, si usa dire che li ”coccolano”. Ogni aspetto dell’evento è improntato alla massima cura del dettaglio e all’eleganza. Lo stile dell’evento è allineato alle migliori aspettative dei partecipanti e, se possibile, portato oltre, su un livello più alto. Programma, itinerari, piazze, hotel, ristoranti e occasioni di incontro, servizio e disponibilità fanno sì che i “concorrenti” si sentano come o meglio che a casa loro mentre fanno “divertire” le loro splendide automobili.
Nel Tour del Corse Historique c’è autentica battaglia agonistica. Si corre per vincere, e vince chi arriva primo. Vietati e rifiutati i colpi bassi, per il resto il TDCH è un Rally e un tuffo nel passato glorioso. A tutti gli effetti come un WRC venti, trenta, quaranta anni fa. Vincere un Tour de Corse Historique ha un valore agonistico non indifferente, lo sanno tutti quelli che hanno potuto incidere il loro nome sull’albo d’oro della Gara. Quest’anno il Corsica premia l’equipaggio francese (nazione “maggioritaria”) Alain e Sylvie Oreille, dopo le uscite di scena di Robert Consani, leader della prima ora, per un errore, e di François Delecour, “vittima” di una infrazione. Sul podio anche Christophe Casanova e Olivier Capanaccia.
Nella Modena 100 Ore il salotto del classico è autentico e contagioso fairplay. Sarà la calma olimpica con cui si deve gestire la ricerca della perfezione nella velocità media, sarà il carattere delle vetture in gara, sta di fatto che l’ambiente è olimpico e signorile, un ritorno ai ritmi del passato, più riflessivi, pacati. L’atmosfera di un’epoca assai meno concitata e “tirata”. Ne risente favorevolmente anche la parte “Velocità”, contagiata dal grande savoir faire
della regolarità. Classifiche alla mano, podi, celebrazioni, tuttavia, tutto fa parte di un contesto di sereno piacere reciproco. Per la cronaca, i vincitori di quest’anno sono gli svizzeri Thomas Kern - Stephan Peyer, su una splendida Jaguar E, e l’equipaggio belga “recidivo” Glenn Janssens - Tom De Geetere, Porsche 911 SC, nelle rispettive classifiche Velocità, e la coppia tedesca Stephan Rohleder - Nadia Hahn, Porsche 911 2.4 T, per quanto riguarda la Regolarità.
Morale. Esiste davvero una sorta di confronto tra i due tipi di gara presi ad esempio, tale per cui debba uscire una classifica con una tipologia di evento vincitrice? No, la verità è no. Il bello del Classico, dello Storico, è una determinata e consapevole volontà di larghezza di vedute nella quale è possibile riunire vari e contigui aspetti dell’attività delle “Veterane”. Liberate dall’idea capestro di regolamenti troppo “stretti”, le “Classic” vivono di una formidabile miscela di più aspetti dello sport, del turismo, della rievocazione. Una magnifica prospettiva!
© Immagini TDCH2020 – Modena 100 Ore Canossa Events