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Sta per prendere il via dopo mesi di battaglie a colpi di carta bollata la class action promossa dall'associazione di consumatori Altroconsumo contro Fiat. Oggetto del contendere sono i consumi reali della Fiat Panda 1.2 51 kW, che secondo le prove indipendenti effettuate dall'associazione sarebbero di 6,11 l/100 km contro il consumo medio dichiarato e pubblicizzato dal costruttore di 5,2 l/100 km.
L'accusa di Altroconsumo è di pratica commerciale scorretta ai sensi dell'articolo 140 bis, primo comma del Codice del consumo. Secondo la parte promotrice dell'azione collettiva, ipotizzando una percorrenza annua di 15.000 km, Fiat dovrebbe risarcire ad ogni proprietario una cifra pari a 239 euro a compensazione della spesa aggiuntiva per il carburante che ha dovuto sostenere.
L'avvio della raccolta adesioni è stata pubblicizzata da Altroconsumo anche con un annuncio sulle edizioni odierne dei quotidiani Corriere della Sera e La Repubblica che invita i proprietari attuali o passati di una Fiat Panda 1.2 terza serie ad aderire senza costi entro il 15 aprile 2016.
Il contenzioso è stato avviato un anno fa, quando Altroconsumo aveva chiesto al Tribunale di Torino il risarcimento per i proprietari della vetture in questione, che però aveva giudicato la richiesta «manifestamente infondata». La Corte d'Appello in novembre ha però ribaltato la decisione, giudicando ammissibile la richiesta di Altroconsumo e disponendo la pubblicizzazione dell'iniziativa. La Corte aveva affermato il mese scorso che i metodi di prova utilizzati da Fiat e da Altroconsumo sono entrambi legittimi. Dunque toccherà ai giudici stabilire chi ha ragione tra le parti. Un'azione simile è stata intentata dall'associazione anche nei confronti di Volkswagen.
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