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Era il 1972 quando venne creato la Kar-A-Sutra, realizzata da un artista italiano in collaborazione con Citroën e Pirelli.
Questo prototipo, pensato per la mostra “Italy: The New Domestic Landscape” al MoMa di New York, nonostante le monovolumi come la Chrysler Voyager o la Renault Escape non esistessero ancora, incarnava già a quel tempo il loro DNA.
L’idea della Kar-A-Sutra, era quella di potersi rilassare, chiacchiere, mangiare o…fare qualcos’altro, in qualsiasi posto e ora del giorno. Era costruita con dei tratti semplici, un pavimento piatto e uno spazio interno modulabile, che ricordava sicuramente lo stile della 2CV della Citroën.
Erano gli anni ‘70 quando la Kar-A-Sutra era nata, il mondo cambiava e l’auto era diventata un simbolo di fuga e di libertà. Fu il designer e architetto italiano Mario Bellini che creò questa opera d’arte, creata in collaborazione con Citroën e Pirelli per costruire un prototipo con parti comuni dei due costruttori.
La vettura era stata costruita sul telaio della Citroën SM e il concetto che era alla base del prototipo, era quello di rilassarsi in qualsiasi posto si voglia. Infatti, grazie alla lunghezza di sei metri, vi erano diversi cuscini e pouf per potersi mettere nelle posizioni più comode, senza alcuna restrizione dello spazio. Più che al guidare, la Kar-A-Sutra è un’ode al viaggio e al comfort, una filosofia che rimanda sicuramente alle future auto con guida autonoma. Senza pedali, volante e un sacco d’intrattenimento.