Citroen DS: nell'officina dove rinasce il mito francese

Citroen DS: nell'officina dove rinasce il mito francese
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Un viaggio ad Amsterdam ci ha portato alla scoperta di un garage da sogno dove David Kostelijk, un meccanico con una storia incredibile alle spalle, ripara esclusivamente Citroen DS, restaurando esemplari di rara bellezza e di grandissimo valore
16 settembre 2013

Amsterdam - Nata nel 1955, dalla geniale matita del designer Flaminio Bertoni, la Citroen DS è un'automobile che ancora oggi chiunque sarebbe in grado di riconoscere ad un primo sguardo grazie al suo design semplicemente inconfondibile.

 

Il suo stile è stato talmente rivoluzionario da aver reso questo modello, considerato il capolavoro del Double Chevron, sempre sofisticato ed elegante, anche nel 2013, dopo quasi 60 anni di storia alle spalle, con un fascino che non esitiamo a definire senza tempo.

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David Kostelijk ha dedicato la sua intera vita alla Citroen DS. Oggi è diventato "Il Cesare delle DS" e gestisce un garage da sogno ad Amsterdam dove restaura esclusivamente l'ammiraglia nata nel 1955  dalla matita di Flaminio Bertoni

 

La Citroen DS, acronimo di Désirée Spéciale (desiderio speciale) scelto dal costruttore anche perché pronunciato in francese suonava come "déesse" che significa dea, è un'auto il cui fascino ha rapito una folta schiera di appassionati e collezionisti in tutto il mondo, che hanno restaurato e mantengono in vita, perfettamente funzionanti, esemplari di rara bellezza e in certi casi di grandissimo pregio e valore.

 

Ne abbiamo avuto una prova tangibile in occasione di un viaggio ad Amsterdam, in Olanda, quando abbiamo incontrato David Kostelijk, un meccanico che ha dedicato la sua intera vita all'ammiraglia francese e che oggi gestisce un garage da sogno dove restaura e mantiene in vita esclusivamente DS d'epoca, lavorando tutti i giorni a pieno ritmo.

 

David ci ha raccontato durante una lunga intervista la sua incredibile storia, nata dall'amore per quest'auto, che peraltro ha imparato a riparare da autodidatta acquistando un manuale cartaceo, e che l'ha portato a trasformare la sua passione in un lavoro vero e proprio. Perché oggi David Kostelijk è diventato "De DS Keyzer" ("Il Cesare delle DS"). Questo è l'appelattivo che campeggia con grande orgoglio sull'insegna del suo garage.

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All'interno del garage di David era presente anche una rarissima Citroen DS Cabriolet perfettamente restaurata. Un esemplare che oggi vale più di 100.000 euro

 

Quando la tua vita inizia ad intrecciarsi con quella della Citroen DS?

«Ho iniziato questa avventura con la DS nel 1982 qui ad Amsterdam, in Olanda».

 

Perché hai deciso di concentrarti solo sulla DS?

«Ho deciso di aprire un garage esclusivamente dedicato alla Citroen DS, perché sono sempre stato innamorato di quest'automobile, della sua linea e della sua tecnologia. Amo quest'auto almeno dagli anni '70 quando ne acquistai una ed iniziai a guidarla. All'epoca però ero giovane e non avevo abbastanza denaro per far riparare la mia DS in un'officina Citroen specializzata. Così acquistai un libro che spiegava per filo e per segno come riparare una DS. Passo dopo passo imparai a mettere mano a questa particolare auto, anche perché alcuni miei amici ne possedevano una quindi potevo usare i loro esemplari per fare pratica. I miei amici mi chiedevano se potevo riparare la loro DS come favore personale. Non guadagnavo nulla ma non mi importava perché io intanto imparavo ad aggiustarla e a conoscerla sempre di più».

Ho deciso di aprire un garage esclusivamente dedicato alla Citroen DS, perché sono sempre stato innamorato di quest'automobile, della sua linea e della sua tecnologia

 

Ci racconti la storia di questa officina?

«Entrai per la prima volta in questa officina, dove oggi lavoro tutti i giorni, negli anni '80. All'epoca questo capannone fu occupato dai ragazzi dello squatter team di Amsterdam e all'interno vi lavoravano e vivevano giovani scrittori, pittori, editori ed artisti di vario genere. Tra questi c'ero anch'io che in un angolo riparavo automobili. Dopo alcuni anni il proprietario ha rivoluto indietro il suo capannone, i ragazzi sono stati mandati via e io ho continuato la mia attività altrove. Intorno al 2000 però - è incredibile quando ci ripenso - il destino ha voluto che il proprietario mettesse in vendita lo stesso capannone dove avevo iniziato e che avevamo occupato. Io sono riuscito a comprarlo ed è stato un po' come tornare a casa. Oggi lavoro tutti i giorni nel posto in cui vivevo da giovane».

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Nell'officina ci sono pezzi di ricambio in ogni angolo

 

«All'inizio la mia attività non fruttava poi molto perché negli anni '80 la Citroen DS era un'auto utilizzata principalmente da studenti, proverbialmente squattrinati, che la acquistavano solo perché la si poteva portare a casa per pochi soldi (circa 2.000 euro attuali). Naturalmente questi studenti non avevo denaro per fare riparazioni sulle loro DS, che venivano considerate solo come un mero mezzo di trasporto e non per il loro valore intrinseco. All'inizio quindi iniziai per forza di cose a riparare tutti i tipo di auto, poi col tempo mi concentrai solo sui modelli prodotti dai costruttori francesi fino ad arrivare a mettere mano solo a vetture firmate Citroen. Solo alla fine, ed esattamente da cinque anni a questa parte, sono riuscito a concentrare tutto il mio lavoro sulla Citroen DS».

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L'interno di una DS, con il particolarissimo volante mono-razza

 

Quali interventi di restauro riesci a fare in questo garage?

«In questa officina riesco a fare qualsiasi tipo di lavoro su una DS. Qui possiamo ricostruirla dalla ruote al tetto, in ogni sua minima componente».

 

Le DS rimaste in vita oggi sono equipaggiate con impianti a GPL non è vero?

«Nove DS su dieci di quelle che passano qui dentro montano impianti a GPL, perché in Olanda le auto d'epoca alimentate a gas non pagano alcun tipo di tassa e poi perché la DS è conosciuta come un'auto tutt'altro che parca nei consumi di carburante».

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David nella sua officina è in grado di fare qualsiasi tipo di intervento su qualsiasi modello "Squalo"

 

Dove recuperi i pezzi di ricambio per queste auto?

«Negli anni '80 e '90 andavo molto spesso in Francia perché trovavo moltissimi pezzi di ricambio. In questo modo ero in grado di vendere i pezzi di ricambio in prima persona. Ora però è diventato molto difficile trovare ricambi in questo modo, ma per fortuna ci sono aziende specializzate che realizzano nuovi pezzi appositamente per riparare le DS. Non sono perfette come quelli prodotti in origine direttamente da Citroen ma permettono comunque di mantenere in vita queste splendide auto».

 

Si trovano ancora pezzi di ricambio originali?

«Oggi trovo ancora qualche componente di seconda mano presso qualche officina Citroen o in occasione delle mostre-scambio ma è raro».

All'inizio la mia attività non fruttava poi molto perché negli anni '80 la Citroen DS era un'auto utilizzata principalmente da studenti, proverbialmente squattrinati, che la acquistavano solo perché la si poteva portare a casa per pochi soldi 

 

Da dove vengono i tuoi clienti e chi sono?

«I miei clienti sono praticamente tutti olandesi. Negli anni ho avuto alcuni clienti francesi o addirittura provenienti dall'Africa, ma il 95% sono olandesi. Oggi e tutto cambiato rispetto agli anni '80. Oggi tutti coloro che sono in possesso di una Citroen DS sono grandi appassionati».

 

Oggi in Olanda avete un club che raduna gli appassionati della DS?

«Sì, nei Paesi Bassi abbiamo un grandissimo club di fan della DS, il più grande mai nato nel nostro Paese. Anch'io naturalmente ne faccio parte e oggi siamo più di 3.000 membri. Il DS Club Holland ha anche grandi risorse economiche perché ogni membro deve versare una quota di partecipazione annuale piuttosto alta, pari circa a 70 euro. Se moltiplicate questa cifra per 3.000 capite perché parlo di un club molto ricco».

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Due Citroen DS si guardano negli occhi nell'officina di David

 

Quante DS riesce a restaurare da cima a fondo in un anno?

«Non lo so di preciso, credo di restaurarne circa 5 all'anno. Il grosso del mio lavoro infatti è rappresentato dalla manutenzione di queste favolose auto».

 

Quanto può arrivare a costare un lavoro completo di restauro?

«E' difficile rispondere a questa domanda perché dipende dalle condizioni di partenza dell'auto. Per esempio il magnifico e rarissimo esemplare cabriolet che vedete qui in officina oggi, così perfettamente restaurato, costa più di 100.000 euro. Altre auto, ricostruite non a questo livello maniacale, possono costare qualcosa meno, circa 80.000 euro. Naturalmente nel caso di una cabriolet, i clienti sono solitamente disposti a spendere qualsiasi cifra per il suo restauro, anche nel caso in cui l'esemplare di partenza sia praticamente un rottame, dal momento che Citroen ha prodotto solamente 1.300 esemplari della variante en plein air, che oggi ha quindi un inestimabile valore».

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La passione e la competenza di David riporta in vita esemplari praticamente distrutti

 

Qual è la tua preferita? La berlina, la cabriolet o la Break?

«Penso che la più bella in assoluta rimanga sempre la normale berlina. Adoro anche la Break, così come amo la Cabriolet, ma solo quando mantiene la capote abbassata. Quando ha il soft top chiuso invece la trovo un po' goffa e poco attraente, come una donna affascinante che porta un terribile cappello».

Adoro la Break, così come amo la Cabriolet, ma solo quando mantiene la capote abbassata. Quando ha il soft top chiuso invece la trovo un po' goffa e poco attraente, come una donna affascinante che porta un terribile cappello

 

Trovo che garage come il suo, così frequenti in Olanda ma davvero rari in Italia, testimonino una passione tutta particolare degli Olandesi per le automobili e più in generale per i motori. È davvero così?

«Credo che nei Paesi Bassi ci siano molte persone che durante la settimana utilizzano l'auto per lavoro, per esempio per raggiungere il proprio ufficio o per andare a conferenze ed appuntamenti. In questo caso utilizzano i modelli attuali, quelli più moderni e sofisticati. Credo però che molte di queste stesse persone adorino salire e guidare un'auto come la DS perché vogliono, almeno ogni tanto, sentirsi qualcosa di diverso da tutti gli altri, comunicando qualcosa di loro stessi e della loro personalità».

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