Citroën AMI Buggy la nostra prova, "vamos a la playa"
Citroën AMI Buggy è un oggetto molto sfizioso dal punto di vista stilistico che evolve un progetto azzeccato, ovvero quello della AMI che ha avuto grande succsso anche dal mercato italiano: un terzo dei quadricicli (comprese le termiche) è una AMI per cui ha fatto davvero boom. Con questa nuova declinazione che si chiama Buggy si è pensato ai posti di mare come Cervia, dove ci troviamo. Interpreta la leggerezza del vivere fuori città con una vettura facile da usare, che richiede zero manutenzione e che può essere guidata anche a 14 anni con la sola patente dello scooter.
Certo non ha prestazioni incredibili: 8 cavalli di potenza, pesa 500 kg e ha a 75 km di autonomia. Velocità, 45 km orari, come da Codice, ed è meglio così perché senza porte e soprattutto con una struttura come questa - ok tiene la strada - ma non è una macchina da corsa e 45 all'ora sono già una velocità da considerare "warp". Come sapete ne hanno fatta una anche col marchio Fiat, la Topolino, simpaticissima e a differenza di questa, ha il frontale e il posteriore diversi.
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Comodità, parliamone...
Questo tipo di packaging è la cosa che mi intriga di più: la fanno in Marocco e i pezzi che compongono la struttura anteriore sono identici a quelli della parte posteriore, e questo consente di contenere i costi. Anche le porte, quando ci sono, visto che alcune versioni sono senza, seguono la stessa logica, stampo uguale e apertura controvento da una parte e a favore di vento dall'altra. I 75 km di autonomia devono essere monitorati in modo costante per non rimanere a piedi; del resto però si ricarica anche molto semplicemente in tre ore con la presa domestica. Saliamo a bordo della nostra Citroen, infiliamo la cintura e mettiamo in drive. Meccanicamente è esattamente identica alla precedente AMI ma sono migliorati i sedili che hanno una imbottitura che passa da 3,5 mm a 7 mm, non un grande passo avanti nel comfort perché, devo dire che non è comoda sotto alcun punto di vista, ma quantomeno il sedile non ti distrugge il fondoschiena.
Anche dentro il concetto è smart
Il parabrezza è lontanissimo rispetto alla alla mia posizione di guida e il passeggero sulla destra è disassato, per lasciare più spazio pur contenendo la larghezza in solo un metro e 39. Serve a spostare la spalla più indietro, è come avere la macchina più larga, un'idea davvero intelligente che aveva inventato la prima serie della smart.
I 45 km orari sono tanti o pochi? In un contesto come quello del mare o in montagna (se non c'è la neve o troppa salita) può dire la sua, anche dal punto di vista estetico e funzionale. Un po' come fanno a Capri con l'Ape Calessino che porta a spasso i turisti, ma leggermente più premium, visto che troviamo anche il sistema di climatizzazione o meglio un sistema di ventilazione che permette di non far appannare i vetri quando fuori fa molto freddo. Quello che mi piace è l'approccio all'auto elettrica molto easy, c'è spazio anche per uno zaino dietro il sedile, la parcheggiate dove volete (attenzione, non tutti i Comuni la lasciano mettere negli spazi delle moto, bisogna chiedere) e poi quando tornate a casa ve la caricate con la presa Schuco nel garage.
I 75 km di autonomia sono abbastanza veritieri, se non sono 75 sono comunque una sessantina, ma in città possono bastar per coprire l'utilizzo di quattro/cinque giorni. Una grande alternativa non troppo costosa allo scooter o alla bicicletta, o a tutti quei mezzi che un tempo si utilizzavano nelle città di mare. La adoro e la vorrei anche se non vivo al mare. Però 10.400 euro non sono pochi, eppure questa versione è già andata tutta venduta, il che dimostra che non è solo intelligente, ma anche molto alla moda.
