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Ami One e 19_19. Sono queste le concept car che Citroen ha portato sullo stand di Viva Tech 2019 a Parigi, negli stessi padiglioni dove si svolge anche il salone dell’auto. Sarebbe facile dire che questo non sia il contesto adatto per un brand automotive, ma dopo un analisi più attenta è indubbio come, oggi più che mai, sia doveroso partecipare ad una manifestazione che riguarda la tecnologia, intesa come connettività e implementazioni per il mondo auto.
Le due auto presentate vanno oltre al concetto di veicolo e cercano di venire incontro a esigenze pratiche sempre più segnalate dai clienti del marchio francese. La prima fa riferimento alla necessità di creare un’alternativa alla mobilità urbana, che incontri, in particolare, i bisogni dei giovani. Le difficoltà sul territorio francese, ad esempio, sono i costi elevati delle patenti e la media del costo mensile per il parcheggio. Si va, appunto, dagli 800 Euro del primo aspetto, fino ai quasi 150 per il secondo. Ami One, in questo senso, cercherà di offrire una soluzione, dando la possibilità di mettersi al volante anche senza la patente. Sarà un veicolo condivisibile e che all’occorrenza potrà essere noleggiato anche per periodi più lunghi. Tramite un app sarà possibile geolocalizzare ogni veicolo e le relative stazioni di ricarica, dal momento che la piccola del Duble Chevron sarà 100% elettrica. Ci sono concetti innovativi anche per alcune parti esterne delle carrozzeria, costituite da pannelli intercambiabili che sono speculari uno all’altro. Il paraurti anteriore e posteriore, ad esempio, sono intercambiabili l’uno con l’altro, così come tutti e 4 i parafanghi. Anche le portiere possono essere scambiate e questo da modo di avere per i gestori dei noleggi costi di mantenimento più contenuti e una manutenzione molto più semplice.
Le stime parlano chiaro: entro il 2050 il 68% delle persone vivrà in centri urbani. In questo senso, Ami One, tenterà di rispondere alle esigenze di spostamento all’interno dei grandi centri abitati, contribuendo a rendere la mobilità più sostenibile e meno impattante dal punto di vista ambientale, oltre che dar modo a tutti di poter accedere a questo tipo di servizio. Non è tutto, però. Sempre secondo gli studi delle Nazioni Unite, nel 2050 la percentuale di persone che vorrà sempre più fuggire da questi ambienti (gita fuori porta nel weekend) sarà del 61%. In questo senso, la proposta di Citroen si incarna nel concept 19:19, che non solo segna i 100 anni di storia del brand, ma proietta nel presente l’idea di mobilità a lungo raggio di un futuro non molto distante.
Ovviamente non bisogna farsi ‘spaventare’ dalle forme o dalle dimensioni. Per adesso, si tratta ancora di un laboratorio, una fucina in cui modellare le idee per domani. L’esterno è di ispirazione aeronautica e porta in dote il concetto di massima efficienza della goccia d’acqua per consentire al Cx di non penalizzare l’autonomia del veicolo, che, in questo caso, raggiunge gli 800 chilometri grazie a un gruppo batterie che possono contare sulla ricarica a induzione e qualcuno già si immagina una ricarica durante la guida. Non ci sono specifiche tecniche sulla portata di queste e nemmeno sulla tipologia (es, stato solido), ma riuscire a garantire un range così esteso prevede di fatto un’innovazione tecnologica notevole, difficilmente ipotizzabile prima dei prossimi 10 anni. Anche le ruote da 30” rimangono uno studio di Citroen e Goodyear, che hanno come obbiettivo comune quello di massimizzare il comfort all’interno dell’abitacolo. Abitacolo che è flottante sulle 4 sospensioni indipendenti ed è rialzato da terra per permette alla particolare forma aerodinamica di funzionare al meglio.
Se per adesso l’esterno impressiona, è una volta aperte le portiere che ci si rende conto del fatto che la vera rivoluzione sarà all’interno. Lo spazio, qui, è concepito per lasciare che gli occupanti possano godersi il viaggio dedicandosi ad altre attività, visto che la guida autonoma di livello 5 riuscirà a occuparsi al 100% della guida, nei tratti dove l’infrastruttura lo permetterà. A colpire è il sedile del passeggero anteriore, che è un vero e proprio divanetto reclinabile su cui potersi godere tutto il comfort di questa esperienza di viaggio silenziosa. Il posteriore conterà, invece, su un divano per due persone e tutti gli occupanti potranno ‘affacciarsi’ all’esterno grazie alle ampie superfici vetrate che circondano il corpo vettura. Non mancherà una connessione per poter continuare a lavorare e per rendere tutto più semplice ci sarà un intelligenza artificiale con assistente vocale, capace di supportare l’equipaggio sotto ogni aspetto.
Linda Jackson, CEO di Citroen, durante una round table relativa alla questione ha detto: “Questo Viva Tech è un’occasione preziosa per il nostro brand. Basta fare pochi passi intorno al nostro stand per rendersi conto delle potenzialità che la tecnologia può offrire al mondo dell’auto oggi. Il futuro ci proporrà sfide sempre più complesse, dove avremo bisogno di veicoli sempre connessi, capaci di badare a loro stessi con sistemi di diagnostica sempre più precisi e ovviamente non potrà venire meno il tema della guida autonoma e dell’alimentazione elettrica. Se le infrastrutture riusciranno a tenere il passo (rete di ricarica, smart cities) si andrà di certo incontro a un miglioramento per la mobilità in generale e per la qualità della vita degli automobilisti”.
La Jackson si è poi concentrata sulle tecnologie che i due concept ambiscono a portare, un giorno, su strada. “Siamo di fronte a due concept car, per cui c’è da ricordarsi che si tratta, in primis, di laboratori da cui estrarre tecnologie e metodologie per il futuro. Alcuni tratti del design potranno anche essere condivisi dai modelli stradali nei prossimi anni, ma per adesso l’idea a quella di offrire una mobilità alla portata di tutti nei centri urbani e una capace di offrire comfort e autonomia adatta ai lunghi viaggi. Se c’è una cosa che Citroen ha imparato in questi 100 anni di storia è che durante lo sviluppo di un nuovo mezzo non bisogna concentrarsi solo sulla vettura ma sull’esperienza che questa andrà ad offrire. In questo senso, cercare di anticipare le necessità dei futuri automobilisti sarà di sicuro una delle sfida a cui il marchio si approccerà con maggiore impegno nei prossimi anni.”