CIR 2019. Sanremo. I Soliti Sospetti

CIR 2019. Sanremo. I Soliti Sospetti
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Seconda Prova del Campionato Italiano, il Sanremo si presenta all’insegna di una intrigante incertezza. Si inizia dal Meteo, che non ha e non dà pace, ma certamente a tenere banco sono i numeri ancora non intellegibili del Campionato e delle forze in campo
12 aprile 2019

Sanremo, 11 Aprile 2019. Sanremo. Il solito traffico, il solito freddo fuori luogo e fuori tempo, il solito pensiero al Festival di un’incredibilmente datata… attualità e i soliti hotel di antica dignità. Sanremo bella? Sanremo brutta? Boh, la solita Sanremo. E invece Sanremo, il MAI solito Sanremo. Non appena ci si cala nel contesto si è presi, catturati dal Rallye Sanremo, quest’anno alla 66ma Edizione. Di colpo è Sanremo del Sanremo. Traffico, eppure tra le vie della Città sciamano i mezzi della Corsa, in arrivo o, per tre giorni… in Corsa. Festival o no palazzi e Hotel, il Lungomare da Porto Sole a Piazzale Carlo Dapporto, ex stazione, tutto e tutti sono e si sentono precettati per dar vita e luce, spessore e lustro all’Evento. Una Città incredibile, immancabilmente sonnolenta e improvvisamente a disposizione della macchina organizzativa sostenuta a grandi braccia dal talento appassionato di Sergio Maiga e dei suoi.
 

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Mercoledì e giovedì sonnacchiosi e in prova di… eccitazione. Sembra tempo perso, inutile imposizione di regolamenti inopportuni o miopi. Altrove sarebbe così. Non a Sanremo, dove anche le più flemmatiche operazioni portano le Macchine da Corsa in vetrina lungo le strade della Città, dove la passeggiata acquista un nuovo, antico, tradizionale motivo, dove tutto, anche il caos obbligatorio ha un senso.
Peccato il tempo, il meteo. Da un po’ di anni a questa parte è sempre più difficile indovinarci. Quest’anno, in combutta con l’insopportabile procrastinarsi della stagione incerta, ci si mette anche un’annunciata perturbazione in arrivo dal Polo Nord. Infatti, potenza delle previsioni, dovrebbe piovere da subito… e invece fa discretamente bello e il peggio, quand’anche dovesse arrivare, per il movimento è rimandato.
 

Quindi passeggiata nell’imperscrutabile atmosfera della vigilia, con aria che è un misto tra il competente e il… sospettoso. Anche se sarebbe facile fare i conti visto che c’è solo un magnifico Ciocco in archivio. Ecco che si iniziano ad incrociare indizi e numeri alla ricerca di una spiegazione… preventiva di quello che succederà. Manca il dato di riferimento numero uno. Infatti lo scorso anno vinse Paolo Andreucci con la Peugeot, così come era successo invariabilmente nei tre anni precedenti, e come nel 2006 e nel 2010. Quest’anno, quindi, non c’è un vero termine di paragone (e magari ci vorranno dei millenni per averne di nuovo uno così). Passiamo al riferimento del secondo posto. Quello c’è. È Simone Campedelli. Però si incrociano subito dati di tipo diverso. Anche al Ciocco, infatti, Simone “M-Sport” Campedelli era dato per favorito, e invece è arrivato secondo. Quindi se qui lo diamo per favorito rischiamo di portargli male. Lasciamogli un ruolo di favorito in generale, Ford o non Ford ufficiale. Perché lo è. Passiamo al terzo del 2018, Scandola. Non c’è neanche lui. Vinse a Sanremo nel 2014, stagione seguente all’anno d’oro nel CIR. Pare che farà il Terra. Così come pare di Andreucci. Ma nessuno lo sa ancora con certezza, forse neanche i promotori delle rispettive, personali iniziative. E allora? Allora proviamo a parlare degli assenti e vediamo se qualcuno di quelli “fitta” nella conversazione. Giandomenico Basso. 

Tombola! Basso “fitta” eccome. Intanto non c’era lo scorso anno, impegnato nel TER, così come l’anno prima, ma a Basso il Sanremo calza piuttosto bene, tre vittorie lo stanno ad indicare, anche se le ultime due sono piuttosto datate, 2012 e 2013. In compenso, pronti via, “Giando” ha vinto al Ciocco. Salito su una Skoda, provato niente, e vinto. Quindi gli anni, il passare del tempo, cambiare sedile, macchina o navigatore, è con Lorenzo Granai, a Basso gli fa un baffo. E queste strade anguste, piene di tornanti micidiali, sembrano piacergli, o comunque fargli bene. Quindi Basso è un favorito.
E passiamo alle variabili dei cambi di stagione. Crugnola. Bella Gara al Ciocco, molto bella. Facile prevedere che Andrea non voglia scendere dall’onda, anzi magari salire sulla cresta. Con la nuova Polo della quale, a parte un differenziale esplosivo, si dice un gran bene. Stiamo a vederlo, lo aspettiamo. Breen, Graig Breen, come Bond, James Bond, ex ufficiale Citroen, un’altra vittima, sembra, della crisi, in purgatorio (si dice alla scuola degli asfalti italiani) al CIR. Al Ciocco risultato stretto, ma ci stava, al Sanremo l’irlandese c’è già stato, quindi… non ci starebbe. Sicuro che Breen, ancora una Fabia, tenderà a migliorarsi. Occhio.
Luca “Rox” Rossetti. Eccone un altro. Sulla carta si direbbe… un creditore. Ha già vinto a Sanremo, anno 2007 con una Peugeot S2000. Anni e Vetture dei Flintstone. Oggi corre con una Citroen. Per la precisione con la C3 Ufficiale di Citroen Italia. Rossetti eredita l’intero patrimonio tecnico di Andreucci. Quindi prima di tutto eredita una responsabilità. Terzo al Ciocco. Equipaggio, Macchina, Team, ruolo, tutto nuovo. Terzo. Tutti contenti. Però è chiaro, altri due o tre “contenti” di questo tipo e si finisce contenti come con gli ultimi Mourinho. Ecco come si fa a dire che l‘eclettico, adattabile, talentuoso e in ogni caso forte Rossetti è uno dei favoriti che gode dei maggior… favori.
Fermiamoci qui. Parliamo del Rally perché è giusto che ci si capisca qualcosa. Mitiche prove in notturna. Mito del Rally, la notte. Per realizzare questo il programma è un po’ complesso. Bene. Dieci Prove Speciali. 6 Venerdì, per un totale di 85 chilometri, e 4 Sabato, altri 65. In totale 150 chilometri cronometrati. Ma in ordine atipico. Venerdì, per esempio, si comincia nel pomeriggio alle 15 con la Porto Sole “dimostrativa”, ma si finisce con la “Mini Ronde” a mezzanotte, la Romolo alle 01:16 e la Macchina in Parco Chiuso alle due. Fate voi. Sabato per fortuna si dorme di più. La prima Speciale, la Testico, è per le 11:54, aperitivo, e l’ultima che unisce la Testico alla Colle d’Oggia in un’altra orgia di chilometri, è alle 17:16.
Se poi aveste in mente di seguire lo Storico, il Leggenda o la Coppa dei Fiori, studiatevela bene, oppure appostatevi al bar dell’aperitivo, non muovetevi e vedrete passare Macchine da Corsa ininterrottamente per i due giorni non-stop del Sanremo. 
Senza contare che c’è un evento nell’Evento, una Non Corsa nella Corsa, lo Stratos Meeting, passerella antologica della Macchina da Rally per definizione.
Sanremo. Ve l’avevo detto! Il “solito” Sanremo delle meraviglie.

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