Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Udine, 31 Agosto 2019. Fine dell’anatema. Luca Rossetti e Eleonora Mori vincono il 55° Rally Friuli Venezia Giulia. È la vittoria che tutti, o quasi, si aspettavano dall’inizio della stagione, da quando cioè il neo Pilota della C3R5 di Citroen Italia era sceso in campo, un po’ a sorpresa e comunque con gli stessi, immutabili obiettivi della Storia della Filiale.
Pilota e Squadra niente affatto avvezzi ai mezzi termini e alle sconfitte, la situazione bruciava come l’attesa.Ci sono volute sette Gare, è vero, troppe se si considera che la Stagione era iniziata con il vento in poppa e con i migliori auspici. Rossetti e la C3 R5 era stato amore a prima vista, intesa, anzi complicità perfetta.
Era stato un piccolo, innocente abbaglio, capita quando ci si innamora della più bella, e c’è voluta un po’ (e un po’ di più) di pazienza per dare modo al “percorso di affiatamento” di concludere la sua lunga istruttoria.
D’ora in avanti, al di là del Campionato e dei punti che sottintende, si può star certi che sarà tutta un’altra storia, perché quando un Campione come Rossetti finalmente si spoglia della cappa di pressione e incertezza che anima il contrasto tra le grandi ambizioni e le frustrazioni dei troppi rinvii, poi non lo ferma più nessuno.
Con la vittoria di Citroen Italia si tira un sospiro di sollievo anche sotto le tende di FPF, il “braccio” tecnico armato dell’emanazione italiana sportiva del Marchio, con un risultato che pone virtualmente fine al programma di adattamento della C3 R5 al Pilota e alle strade italiane, e inizia la stagione del raccolto.
Beh, dopo il poco della giornata inaugurale del Rally (qualcuno ancora tuona che le Storiche sono vecchie e non dovrebbero partire prima delle Moderne), la giornata chiave del Rally era cominciata bene, e più precisamente con la visita e la conoscenza del mito Lucia al bar che porta il suo nome, e che è uno dei più importanti punti cospicui del Friuli, non solo del Rally e su un orizzonte che, ora lo sappiamo, spazia approssimativamente da Bordighera al Mar Nero.
Ora è facile dirlo: la Gara di Rossetti e Mori è stata perfetta, e da subito accompagnata dal grande abbraccio di fiducia espressa dal Pilota nel momento cruciale in cui sembrava che Campedelli avesse tutte le intenzioni di prendere il largo. “State tranquilli, è tutto sotto controllo!”.
Si sa, tuttavia, che anche la più forte consapevolezza nei propri mezzi ha bisogno della realizzazione degli … interi. E qui entra in gioco l’allineamento degli astri. La Gara di Casa, la Macchina perfetta, Navigatrice impeccabile e Pilota in gran forma. Persino la presenza di moglie e bambina, e della mamma dotata di leggendaria crostata di confettura di pesche e pastafrolla mista farina bianca e mandorle. Scusate, mi sto distraendo (ma vorrei vedere voi!).
Tutto facile? No, sulla carta non poteva essere un Friuli in discesa, a meno che qualcuno non pensasse a farlo… in salita. In particolare Campedelli. Io non lo capisco. Probabilmente bisognerebbe dare una tazza di Pentotal a Tania Canton e farsi raccontare il suo Pilota, perché a lui non farebbe effetto, non ci capisce niente neanche lui.
Campedelli era partito bene, benissimo, aveva vinto le due prime Speciali e “patteggiato” alla vigilia della “piazzalata”, per poi vincerla e costringere Rossetti a inseguire di mezzo secondo, poca roba ma buona. Domenica non c’era motivo di rammaricarsi, neanche un po’. Il ritorno e la “birra” di Rossetti erano nell’aria torrida del Friuli e questo poteva essere letto come un punto fermo. E allora Campedelli era sceso al secondo posto.
Del resto, dopo aver visto in azione Rossetti sulle prime due Speciali del mattino, Trivio (bella Enoteca)-San Leonardo 1 e Drenchia 1, non sarebbe stato né un errore né un’umiliazione inchinarsi al risveglio del Pilota Citroen e accontentarsi. Che poi accontentarsi del secondo posto in un Campionato che ti vede protagonista altro non è che un mattone importante dell’edificio.
Invece no, Campedelli non ci sta, neanche quando è più chiaro che l’asso di cuori è nella mano di Rossetti. Così va all’attacco e vince la seconda Trivia, e decide di risolvere il problema del disavanzo nella successiva Drenchia 2, penultima del Rally.
Sono ancora in giro tra le Speciali, quando mi arriva il cablo del Mago di Partinico, che per via dei super poteri è sempre in diretta, anche quando dorme. “Campedelli fora. 2 Gomme. Solo lui sa fare queste cose. Taglia, Taglia… e fori! Rossetti vince.”
E infatti Rossetti ringrazia, e magari ci resta anche un pelo male perché così qualcuno verrà a dirgli che ha avuto il suo Rally in regalo, leva definitivamente il piede (giusto quello che doveva fare Campedelli nel frattempo scivolato dalla seconda alla 12ma piazza) e amministra saggiamente il patrimonio invulnerabile agli attacchi di Crugnola e Basso, nell’ordine sul podio accanto al centrale Rossetti.
Ineccepibile, quadrato come… un cerchio. Basso aveva avuto qualche noia il primo giorno, ma aveva capito che anche trovando la soluzione migliore al suo assetto non avrebbe potuto riprendersi tutto quello che aveva perso. Il suo obiettivo, chiarissimo, era mantenere la posizione. Terzo e la leadership in Campionato conservata.
Crugnola, anche lui, una partenza non buona, anzi brutta. Fatti non nuovi o sorprendenti. Crugnola non se la gioca con la fortuna, ma se dovesse giocarsi un campionato in prova unica è capace di vincerlo. La prova unica di Crugnola è la seconda giornata di gara, se andate a vedere bene scoprite che è stato il più veloce del Sabato, ma non è detto che possa essere sufficiente per vincere l’Italiano assoluto. Il Campionato Asfalto, invece, sì, non dovrebbe essere più in discussione.
Rusce Antonio, quarto assoluto. L’avreste detto? Io no, visto grintoso ma anche un po’ “sporco”. Evidentemente efficace, e in clima di svendite, Campedelli, Albertini, Perico (lui sì che guida bene), redditizio.
Come e di più, del resto, Marco Zannier, quinto assoluto con una Clio Williams Prealpi, Tommaso Ciuffi, leader dilagante della 2 Ruote Motrici con la “Peugeottina”, Marco Pollara e Giuseppe Testa, due ex vivaio Peugeot che oggi si giocano il Titolo Junior.
La situazione di Campionato vede stringere la forbice fino al punto che è quasi come se si ripartisse da zero (beh, Campedelli un handicap se lo meriterebbe). Basso è ancora in testa, e anche togliendogli subito quei sette punti e mezzo del Sardegna 1 conserva qualche punto forte di vantaggio, diciamo 5. La resurrezione di Rossetti riapre le porte e un finale incandescente. L’ufficiale Citroen salta al secondo posto, mentre Campedelli sembra essere nel mirino anche di Crugnola, mancano due prove alla fine della stagione, e l’ultima, che si corre nel paradiso in… terra di Toscana, vale un coefficiente 1,5.
Tutto da rifare? No, molto fatto assai meglio. Il che vuol dire promessa di spettacolo. Ecco come un Rally iniziato troppo lentamente, premia con un risultato eccellente l’organizzatore Giorgio Croce.
55° Friuli Venezia Giulia. Classifica Finale Assoluta:
1. Rossetti-Mori (Citroen C3 R5) in 1:33'18.4; 2. Crugnola-Ometto (Skoda Fabia R5) a 13.7; 3. Basso-Granai (Skoda Fabia R5) a 14.5; 4. Rusce-Farnocchia (Skoda Fabia R5) a 4'56.8; 5. Zannier-Marcuzzi (Renault Clio W.) a 7'58.8; 6. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) a 8'17.7; 7. Ciuffi-Gonella (Peugeot 208 R2) a 8'42.0; 8. Pollara-Siragusano (Ford Fiesta R2) a 8'48.3; 9. Griso-De Guio (Peugeot 208 R2) a 9'09.0; 10. Testa-Bizzocchi (Ford Fiesta R2) a 9'32.2; 11. Nicelli-Mattioda (Peugeot 208 R2) a 11'17.8; 12. Martinis-Mirabella (Renault Clio R3) a 11'20.4; 13. Vita-Bosi (Ford Fiesta R2) a 11'57.4; 14. Mazzocchi-Gallotti (Ford Fiesta R2) a 12'00.6; 15. Andolfi-Savoia (Ford Fiesta R2) a 12'04.8; 16. Nerobutto-Ferrara (Peugeot 208 R2) a 12'25.8; 17. Trevisani-Faustini (Peugeot 208 R2) a 12'37.9; 18. Ianesi-Pontoni (Renault Clio) a 12'38.1; 19. Profeta-Raccuia (Skoda Fabia R5) a 13'20.9; 20. Cogni-Zanni (Peugeot 208 R2) a 13'27.2.