CIR 2017. Andreucci e il “Diabolico” Programma Peugeot Italia

CIR 2017. Andreucci e il “Diabolico” Programma Peugeot Italia
Pubblicità
Andreucci e Andreussi sulla 208 T16 R5 Evoluzione, ma anche Pollara e Princiotto nel Peugeot Junior Team con la 208 R2, e soprattutto un ispirato Trofeo con un Super Premio destinato a far riflettere le istituzioni
2 marzo 2017

Milano, 1 Marzo. Niente di nuovo, molto di nuovo. Anzi, di sensazionale. Paolo Andreucci e Anna Andreussi vanno a comporre ancora una volta la coppia più bella del mondo, confermando inalterato il trinomio che fa della Peugeot 208 T16 la Macchina da battere e fissando nella conquista del decimo Titolo del Toscano un obiettivo assai poco, ma direi punto, negoziabile. O si vince si passa tutti direttamente al tritacarne del nuovo Direttore della Squadra di Peugeot Sport Italia, Carlo Leoni, che subentra a Eugenio Franzetti salito su un trampolino di carriera e quindi momentaneamente, in attesa che si presenti con una giustificazione plausibile, scusato.

Analogamente la Macchina, la Peugeot 208 T16 in configurazione R5 che ha già vinto le due stagioni 2014, del debutto, e 2015, torna in una versione evoluta con l’obbligo di confermarsi vettura non solo buona e competitiva, ma vincente (altrimenti nel tritacarne ci finisce, stando alle indiscrezioni maliziose dei concorrenti, lo stesso Leoni).

Sono tre i fattori che determinano, quindi, la competitività di Peugeot Sport Italia nella prossima stagione del CIR (Campionato Italiano Rally). Per primo mettiamo l’evoluzione della 208 T16, su cui la formazione tecnica di FPF Sport dei Fabbri padre Fabrizio e figlio Michele ha lavorato per migliorare alcune parti e performance (guida assistita, coppia, erogazione). Subito dopo indicheremo nella automatica e conseguenziale fame di riscatto dell’Equipaggio Andreucci-Andreussi la spinta invisibile verso la riaffermazione di un successo che è nelle loro corde. E infine metteremmo nelle speciali, e altrettanto invisibili motivazioni, il tritacarne, quel collante che farà della Squadra di Peugeot Italia ben più che uno dei protagonisti del Campionato. Del resto lo ha affermato anche Massimo Roserba, Direttore Generale, e “Boss” assoluto di PSA Italia durante il vernissage delle nuove Macchine e l’illustrazione dei programmi: “Vincere è nel DNA di Peugeot…” Dunque se è anche una questione di DNA, le cui catene sono notamment difficili da manipolare, si può pensare come del tutto improbabile, o escluso a priori dall’establishment, che ci si possa trovare di fronte a un Trinomio diversamente vincente. Però, sì, c’è una certa decisione, una certa grinta nel modo di parlare, di annunciare la partecipazione al CIR, l’obiettivo di vincerlo, di puntare dritti al bersaglio grosso. Quasi non esistessero avversari (mai così numerosi e agguerriti nel CIR moderno), ma solo… tritacarne.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Una mano doverosa potrebbe venire anche dalla federazione che, tornando pachidermicamente sui suoi passi, ci offre la prospettiva di un regolamento in parte riveduto e spogliato delle premeditate follie della scorsa stagione. Restano i punteggi per ciascuna delle due tappe, o giornate di ciascun Rally, ma viene restituita dignità alla vittoria dell’Evento, ancora sotto forma di punti assegnati. Dopo la botta, il CIR passa alla dima e riacquista piano piano la sua faccia pulita e piacevole. E vale la pena di ricordare che con il vecchio, caro, storico regolamento, oggi Andreucci, Andreussi e Peugeot avrebbero già archiviato quel decimo Titolo Italiano che è il bersaglio unico della stagione agonistica 2017. Questo senza nulla togliere a Giandomenico Basso che lo ha conquistato per la seconda volta lo scorso anno.

Le Macchine fanno paura, vanno in moto e fanno vibrare le vetrate. È il messaggio vocale inaugurale, o meglio l’urlo di guerra. Che dico, scivolo pateticamente nel tritissimo e mi abbandono: è il Ruggito del Leone

L’unica, parziale incognita del Campionato, è il Rally del Salento, che è un po’ atipico e che comunque non è uno sconosciuto, che farà da spartiacque tra le sue due uniche prove su Terra, Adriatico e San Marino. Per il resto il CIR è una sorta di classificatore nel quale viene raccolto l’operato di organizzatori disposti a sacrificare un anno di lavoro (e di stipendio) per firmare orgogliosamente il proprio Evento. Intanto, disdetta e grande dispiacere, se ne va per un anno sabbatico il Friuli, super classica della Specialità che già ci manca (e figuriamoci ad Anna Andreussi!).

Le novità del programma Peugeot Sport Italia per il 2017 non si fermano qui, ne parleremo in sede separata, ma intanto fanno il loro ingresso nel salone della sede storica di Peugeot in Via Gallarate, passando accanto alla “nostra” gloriosa 3008 della Dakar, le due Macchine, la 208 T16 R5 e la sorellina 208 R2. Hanno una nuova livrea, che come si dice non rinnega il passato conservando il family feeling delle belve… milanesi, ma declinano in modo un po’ diverso il tema del bianco “tagliato” dal blu posteriore, che è il segno distintivo delle Peugeot “cattive” di serie, con le “incisioni” di tricolore questa volta un poco sfumate. Le Macchine fanno paura, vanno in moto e fanno vibrare le vetrate. È il messaggio vocale inaugurale, o meglio l’urlo di guerra. Che dico, scivolo pateticamente nel tritissimo e mi abbandono: è il Ruggito del Leone.

Argomenti

Pubblicità