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Castelvecchio Pascoli, 19 Dicembre. Alla fine il mistero è risolto. Chi guidava la Skoda #6? Chi ne era il navigatore? Premesso che vincono entrambi i Ciuffi, e che per la famiglia si tratta della settima affermazione al Ciocchetto Event, in precedenza Paolo quattro volte e Tommaso nel 2017 (anche allora con il babbo), la risposta alla domanda che ha attanagliato gli appassionati per tutto il week end esce da sola sul podio in piazzetta. Tommaso Ciuffi è uscito da sinistra, lato guida, il padre Paolo da destra. Entrambi sono saliti sul tetto della Fabia, si sono abbracciati, fatti inondare di bollicine di emozione. Poi hanno spiegato:
Paolo Ciuffi. “All’inizio abbiamo tirato a sorte. Tommaso alla guida, io alle note. Ha vinto subito, bravissimo, così gli ho detto: vai avanti! E avanti così, che più avanti non si poteva. In testa dall’inizio alla fine del Rally. Per me è stata un’emozione forte. Vedere che Tommaso guida così bene e sicuro mi fa quasi scendere la lacrimuccia. Che cosa può volere di più un padre dal proprio figlio? È stato come accompagnarlo e lasciarlo camminare da solo. Adesso io mi faccio da parte, felice, lo considero un bellissimo passaggio di consegne!”
Deh, tutti emozionati. Magari un po’ meno Andrea Marcucci che, stesso Rally, stessa macchina, tradizionale rituale di passionaccia e proprio in casa, poteva non aver preso troppo bene il fatto che, quasi sul filo di lana, il figlio Luigi lo avesse battuto. Ma si fa per burla, questo è un piccolo grande Rally nel quale non c’è un briciolo di animosità. Qui il patto è uno solo: divertirsi e dar prova di un altro, ben alto livello di umanità disciolto in una base di provata sportività.
Un’emozione via l’altra. Oltre ai Ciuffi padre e figlio salgono sul podio Michelini e Perna, Perico e Turati. La macchina è la solita, la Skoda best-seller del cliente sportivo, 11 vetture nei primi… 11. Ormai gentlemen driver, entrambi, non ci si aspettava tanta competitività. Invece poi si scopre che il lucchese vincitore dell’edizione 2015 riesce a dare il meglio di sé proprio sulle “stradine” della Tenuta, e che al bergamasco, beh, il Ciocco ha già visto più volte andare in scena la sua indiscutibile classe, mancava solo questa vittoria per chiudere il cerchio del Granducato. Non è andata, ma c’è già la promessa di tornare, e sulle ultime Speciali, per consolidare una posizione minacciata da una svista e dall’arrivo di Tosi, poi quarto, Perico ha dato prova di grandissima, spettacolare bravura.
Emozione anche nel rivedere Paolo Andreucci, qui con Maurizio Bimbi, ripartire con la Skoda rosso fuoco dopo la “bischerata” di sabato. Il fuoriclasse e idolo di casa aveva toccato e, per colmo di sfortuna, rotto il radiatore. Out. Così, per salutare il suo pubblico e onorare l’impegno del Rally che un garfagnino deve vincere almeno una volta nella vita (3 per l’esattezza più 2 Master Ciocchetto) Andreucci è tornato la domenica e, per dirla come le grandi firme, ha firmato un paio di Speciali per poi concludere liscio e spettacolare lo show sulle strade di casa.
Emozioncina anche per l’arrivo del… taxi numero 44, una Subaru Legaci condotta dall’Equipaggio Falleri-Farnocchia, sì, lo tesso già vincitore assoluto delle edizioni 2001 e 2002 che, al costo di una grande fatica per portare in banchina il proprio transatlantico, si è preso il lusso di vincere il Ciocchetto Event delle Storiche.
Finale in piazzetta, davanti all’albero di Natale. Il Ciocchetto numero 30 fa… tombola, e i 90 partenti sono felici di riunirsi per la piccola cerimonia finale (la quindicina di ritirati dalla Corsa forse un po’ meno) che ha unito i vincitori di oggi ai Campioni di ieri, tutti protagonisti della storia del Rally ispirato da Maurizio “Icio” Perissinot, organizzato e gestito così bene da Valerio Barsella, e calato come un grande Evento (che del resto è già) nell’atmosfera appassionata del Ciocco.
E con questo solo un dettaglio finale: Buon Natale!
© Immagini – OSE -PB - AmicoRally