Cinture di sicurezza, Dal 1959: 3 attacchi, 60 anni di storia e una marea di ignoranti

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Grazie a Volvo, che prima le introdusse nel 1959, le cinture di sicurezza a tre attacchi giungono quest’anno al loro 60°. Tantissime le vite salvate, ma quanta ignoranza ancora si vede negli abitacoli delle nuove auto: premium, ibride, connesse e …Con il gancio farlocco sempre inserito nel posto della cintura conducente
27 marzo 2019

Arriva il nuovo mezzo, ovviamente intestato all’azienda, quasi sempre SUV, rigorosamente premium e in allestimento sportivo, poi… Tempo giusto una settimana e finisce a farsi eliminare il limitatore di velocità. Già, cosa vuoi, prendi il top della produzione 2019 con il motorone che spinge centinaia di CV e l’assetto dinamico, lo scarico a sonorità variabile e vuoi non “limargli via” quella brutta limitazione dei soli 250 Km/h massimi?

Questo è quanto spesso accade un po’ ovunque, in Italia (e non solo) per veicoli figli della ricerca sul fronte, anche, della sicurezza. Lo scriviamo oggi perché lo spunto ci viene da quelli di Volvo. Loro, i paladini della sicurezza svedesi che vogliono limitare la velocità delle auto a 180 Km/h massimo (ottimo, anche se ci si ammazza ugualmente, ndr) e condividere con i rivali anni di studi su incidenti automobilistici (progetto EVA, ne leggete a parte su AM). Loro dicevamo, sono quelli che in effetti per primi hanno introdotto le cinture di sicurezza in auto, come le conosciamo oggi più o meno. Quelle con i tre attacchi. Era il 1959, ne son passati 60 di anni e non si contano le tantissime vite salvate (alcuni dicono almeno un milione) semmai si contano varie leggi di applicazione, con la nostra bella Italia che le ha rese obbligatorie dal 1988 (al tempo solo anteriormente) le cinture di sicurezza, allacciate, in auto.

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Durante la tavola rotonda tenutasi al Volvo Studio di Milano, tra varie decine di addetti ai lavori e giornalisti giunti in anticipo all’evento e poi centinaia di curiosi ammassati a fine serata (forse per conoscere EVA, forse per scroccare un drink) quello che a noi ha colpito sono sì la volontà di Volvo nel distinguersi come carmaker votato per davvero alla sicurezza, ma soprattutto i dati esposti dalla Polizia Stradale. Già, quella che le sanzioni agli automobilisti le da con massimo rigore e criterio, quella che “becca” dettagli che ad altri magari possono passare inosservati, delle auto modificate. Beh, fermandoci anche solo alla più ovvia e storica delle cose, c’è di che meravigliarsi, per quanta ignoranza resti dentro gli abitacoli delle moderne auto. Elettrificate, connesse, condivise (cosa che secondo chi scrive non sempre sposa la sicurezza) e sempre più dotate di una AI, ma con le cinture non allacciate in troppi casi (alcuni dei quali dove si trova il solo gancio inserito, in quella del conducente, per non attivare il buzzer).

Quelli di Volvo puntano alla mortalità zero con un ambizioso e lodevole progetto datato 2020 ma, noi italiani.. Nemmeno allacciamo le cinture nel 2019: difficilmente in un anno potremo rendere felici gli svedesi di avere raggiunto il target, almeno sulle nostre strade.

Tra gli ignoranti con le cinture non allacciate gli italiani per fortuna non svettano, ma si piazzano comunque
Tra gli ignoranti con le cinture non allacciate gli italiani per fortuna non svettano, ma si piazzano comunque

Nel 2018, anno appena concluso, una sola delle molte forze dell’ordine tricolori nei suoi “nemmeno due milioni” di verbali ha trovato quasi centomila veicoli dove persone erano a bordo senza cinture allacciate. Se pensiamo che questo è un dato statistico, da moltiplicare almeno per tre o quattro, visto che la stradale non è sola e nemmeno quella più diffusa, nell’appioppare multe, c’è di che riflettere. “Sicurezza in auto, questa sconosciuta” è il titolo della prossima tavola rotonda che consigliamo agli amici di Volvo per sensibilizzare almeno i giovani sul tema.

In quanto a care-key e telecamere, per controllo lucidità dei conducenti, insieme a limitazione delle App messaggistiche in abitacolo, passi avanti se ne fanno grazie a Volvo e ve ne parliamo con calma, visto che prima sarebbe buono almeno allacciare le cinture, tutti quanti (e farlo fare a chi siede con noi in auto).

A livello Europa, la più recente delle indagini fatte su dati delle polizie stradali, evidenzia il record negativo della Romania, seguita da Germania e Polonia. L'Italia si difende comunque male, con 5.250 casi di cintura non allacciata in auto sui 118.994 di tutta Europa.

 

OMF

Le sanzioni della Stradale in Italia nel 2018: ancora troppi i casi di cintura non allacciata
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