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Com’è notorio a tutti, non sono le automobili ad incidere sull’inquinamento atmosferico, come invece fanno i riscaldamenti e – soprattutto – la produzione industriale. Un’altra conferma in questa direzione arriva indirettamente dalla Cina: il paese più popoloso del mondo, ha dovuto chiudere scuole, bloccare le persone in casa, ridurre di un terzo il traffico aereo ed arginare la circolazione stradale a seguito dell’accresciuto indice di inquinamento atmosferico.
Ma, come riportano gli osservatori di Greenpeace, le automobili c’entrano poco. «Il collegamento tra smog ed industria è palese. – rivela Lauri Myllyvitra, specialista in materia dell’ente di salvaguardia ambientale – Nel secondo quadrimestre del 2016, abbiamo visto in correlazione di un aumento di produzione dell’acciaio un abbassamento di livelli di pulizia dell’aria.»
Il peggioramento della qualità dell’aria è ben percepibile in invero, quando il consumo casalingo per il riscaldamento – ottenuto tramite combustibili fossili – aumenta sensibilmente.