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Chrysler archivia il 2011 con un utile netto di 183 milioni di dollari. I ricavi sono aumentati del 31%, pari a 55 miliardi di dollari, mentre le vendite mondiali sono aumentate del 22% con 1.855.000 unità.
Questo risultato positivo ha permesso a Chrysler di estinguere con 6 anni di anticipo il debito con 'il Tesoro americano e i governi canadesi, grazie ad un utile operativo di 2,0 miliardi di dollari, un valore due volte e mezzo più elevato che nel 2010. Inoltre il debito industriale netto è stato quasi dimezzato, mentre la quota di mercato negli Stati Uniti è aumentata al 10,5% dal 9,2% del 2010.
Le vendite sul solo mercato americano sono inoltre aumentate in gennaio del 44% con 101.149 unità: si tratta del ventiduesimo mese consecutivo di vendite in crescita su base annuale e del miglior gennaio dal 2008, mentre le vendite dei marchi Jeep e Chrysler sono rispettivamente aumentate del 37% e dell'81% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Grazie a questi importanti obiettivi raggiunti anche gli analisti plaudono ai traguardi perseguiti da Chrysler. «Un risultato straordinario. Non straordinario come il primo uomo sulla luna, ma su quel livello – ha affermato Richard Hilgert, analista di Morningstar - Chrysler è un ritorno sorprendente. Quando è emersa dalla bancarotta c'era molto scetticismo.»
«La Casa automobilistica americana ha dimostrato agli scettici che sbagliavano - evidenzia Michelle Krebs, analista di Edmunds - da quando ha delineato il proprio piano nel novembre 2009, Chrysler ha fatto tutto quello che aveva detto avrebbe fatto. C'è fiducia sul fatto che centri gli obiettivi 2012.»
Soddisfatto dei risultati perseguiti anche Sergio Marchionne, Amministratore Delegato del Gruppo, che ha affermato: «Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Ora andiamo incontro a un nuovo anno di elevate aspettative con la testa bassa, concentrati a eseguire gli obiettivi che ci siamo posti.»