Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La sua storia è decisamente complicata: in principio era un progetto di Giugiaro, proposto alla Fiat per sostituire la Cinquecento. Una volta scartata dalla casa torinese (a favore della più economica - e meno accattivante – Seicento) è entrata in produzione grazie a Daewoo, ottenendo un buon successo anche nel mercato italiano.
Ma le vicissitudini della Matiz – è di lei che stiamo parlando – non sono ancora finite: quando la casa coreana è stata rilevata da General Motors, infatti, la nuova proprietà ha deciso di proporre i modelli Daewoo con il marchio Chevrlet, e così la seconda generazione della Matiz si presenta con passaporto americano, ma sempre fedele allo spirito che ne ha decretato il successo.
“Tutto tondo” addio
Anche la seconda serie, così come la prima di cui sono state vendute 630.000 unità in Europa, si distingue per l'utilizzo intelligente dello spazio e il prezzo concorrenziale, mentre il design segna una svolta, abbandonando i fari tondeggianti del muso a favore di una soluzione più elaborata, anche se meno personale. Restano confermate, invece, le dimensioni compatte: la nuova Chevrolet Matiz è lunga solo 3,5 metri ed è quindi ideale per la città e i brevi spostamenti.
Due propulsori
Due i propulsori disponibili: un 796 cc a tre cilindri da 38 kW/52 cv e un quattro cilindri da 995 cc e 49 kW/66 cv. Entrambi sono stati affinati rispetto alla generazione precedente, introducendo diverse migliorie tecniche come il sistema di distribuzione a basso attrito. Elementi che, uniti alla riduzione di peso e al miglioramento del coefficiente di penetrazione da 0,399 a 0,342, hanno consentito una significativa riduzione dei consumi. Rispetto al modello precedente, l’800 cc nel ciclo combinato è sceso da 6,1 a 5,2 litri per 100 km. Miglioramenti simili li ottiene anche il quattro cilindri, che passa da 6,4 a 5,6 litri/100 km.