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Che le strade di Roma siano tra le più pericolose d'Italia e che la Capitale vanti un poco onorevole primato di morti e feriti, è cosa nota.
Molto dipende dallo stile di guida degli utenti, con le diverse categorie (automobilisti, motociclisti, scooteristi, ciclisti, cui si aggiunge la new entry spesso outlaw a prescindere di chi usa il monopattino) che sovente scambiano il nastro asfaltato per un ring dove sfidarsi, ma c'è anche una componente di rischio oggettiva che deriva dalla migliorabile, molto migliorabile condizione delle strade stesse, che sono in carico all'Amministrazione oggi guidata da Roberto Gualtieri.
Sull'argomento nei giorni scorsi è intervenuto il Codacons, che sul tema conduce da tempo una vera battaglia: l'associazione dei consumatori ha presentato un esposto in Procura e alla Corte dei Conti chiedendo chiarezza sulla reale destinazione dei proventi delle multe elevate sul territorio di Roma Capitale che non sarebbero state investiti, come pure prevede la legge, per migliorare la sicurezza della circolazione.
Le Amministrazioni locali, infatti, sono tenute a utilizzare una quota dei proventi delle sanzioni per realizzare interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, compresa la segnaletica stradale e le barriere, nonché al potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni in materiale di circolazione stradale.
Secondo quanto denuncia il Codacons, dal Modello di Relazione consultabile sul portale del Ministero dell’Interno, per i proventi riferibili al 2023 sembrerebbe però che il Comune di Roma - e più precisamente alcuni dei quindici Municipi in cui è divisa la Capitale - non abbia ancora investito le somme assegnate per la manutenzione e la messa in sicurezza stradale.
Nel 2023, il Comune di Roma ha incassato 172 milioni di euro grazie alle multe stradali, ben 39,5 milioni in più rispetto all’anno precedente, con una crescita degli incassi del +29,7% in un solo anno; di questi, 165 milioni di euro provengono dalle sanzioni ordinarie e 7,5 milioni da quelle elevate tramite autovelox.
La rendicontazione esibita da Roma Capitale certifica anche come sono stati utilizzati i soldi incassati tramite le multe e quelli degli autovelox, che secondo legge vanno destinati rispettivamente al 50% e al 100% per la sicurezza stradale; e proprio da questi dati emerge un paradosso, denuncia il Codacons: il Comune di Roma ha investito infatti nel 2023 quasi 21 milioni di euro per il “Potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale”, ma gli incidenti in città sono aumentati, al punto che lo scorso anno sulle strade della Capitale si sono registrati 193 decessi, pari al +28% sul 2022, quasi dodicimila sinistri e ben quindicimila feriti.
Alla luce di questi numeri, il Codacons ha perciò diffidato Roma Capitale “a impiegare i proventi delle sanzioni pecuniarie derivanti da violazioni del Codice della Strada in conformità a quanto disposto dagli artt. 142 co. 12 bis, co. 12 ter, co. 12 quater e 208 del Codice della Strada”; ed al contempo si domanda che fine abbia fatto l’Osservatorio sulle multe stradali, introdotto dal decreto legge P.a. bis del 2023 e che sarebbe dovuto entrare in funzione entro novanta giorni del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75 e convertito in Legge 10 agosto 2023, n. 112, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 agosto 2023.
Un altro dei misteri di questa Italia...