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A seguito dell'arresto per illeciti finanziari e frode l’ultra milionario Carlos Ghosn, ex patron di Nissan e Mitsubishi e amministratore delegato di Renault, arriva la notizia secondo cui i giapponesi lo hanno rinchiuso nel carcere di Kosuge, in una cella di 6 metri quadrati e mezzo, cioè poco più di tre metri per due.
Stando alle fonti, qui Ghosn avrebbe a disposizione un futon, il materasso tradizionale della cultura giapponese, interamente in cotone, rigido, sottile e arrotolabile con cuscino e un tavolo. Nella cella non è presente alcuno specchio e gli alimenti, un po’ di riso e di zuppa, sono passati attraverso una fessura praticata nella porta; inoltre non può allungarsi sul futon o sedersi se non è il tempo del riposo notturno, è obbligato a restar seduto tutto il giorno sul proprio cuscino e gli sono concessi trenta minuti d’aria ogni ventiquattro ore.
In questo lasso di tempo può passeggiare sul tetto del carcere restando in fila con gli altri detenuti e camminando lungo una linea bianca disegnata per terra, senza potersi voltare nè a destra nè a sinistra, ma guardandosi i piedi. Addirittura viene anche obbligato a parlare in giapponese con la moglie. Questo complica ancora di più le cose, visto che Ghosn è brasiliano e la moglie Carole Nahas libanese, che vive di preferenza negli Stati Uniti.
Piove sul bagnato. Il tribunale di Tokyo ha approvato la richiesta dei pm di estendere il fermo in carcere dell'ex presidente di Nissan e Mitsubishi, Carlos Ghosn, per altri 10 giorni, fino al 10 dicembre. Lo hanno riferito i media giapponesi. Ghosn è stato arrestato il 19 novembre con l'accusa di aver sottostimato di 44 milioni di dollari i suoi guadagni degli ultimi 5 anni.