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In questa torrida estate, si parla molto dell’uso del cellulare in auto come causa di un numero crescente di incidenti: distrazione alla guida uguale aumento esponenziale del rischio di causare un sinistro.
Un comportamento contro il quale gli strumenti di contrasto finora in uso si sono dimostrati quasi del tutto inutili.
Ecco allora la richiesta, avanzata anche dalle Forze di Polizia che operano sul territorio, di inasprire le sanzioni.
Qualcosa in tal senso nel Palazzo sembra muoversi: sono ormai pronte ad essere varate nuove misure a carico di chi venisse sorpreso alla guida mentre parla al telefono o usa lo smartphone per inviare mail o utilizzare i canali social.
Pene non da poco: si profila la sospensione della patente già alla prima infrazione ed il raddoppio delle multe, che per la prima volta salirebbero da 322 a 1.294 euro e 644 a 2.588 euro la seconda volta.
La sospensione per la patente poi diventa immediata: da 1 a 3 mesi per chi viene multato la prima volta e in caso di recidiva da 2 a 6 mesi; inoltre, c’è anche la decurtazione di 5 punti della patente la prima volta, che diventano poi 10.
La Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha inserito un emendamento alle modifiche dell'articolo 173 del Codice della Strada che rende più dura la pena per chi guida mentre usa il cellulare.
Era stato Riccardo Nencini, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a ipotizzare la modifica: «L'orientamento del Governo è assumere una posizione più rigida per limitare l'uso di smartphone e dispositivi elettronici, oggi prima causa di incidenti anche mortali sulle strade. Bastano poche modifiche al Codice della Strada per per contrastare i comportamenti più rischiosi».
«Il nuovo testo - sottolinea Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti - segnerà un cambio di rotta decisivo, rispetto alle blande e inefficaci disposizioni oggi in vigore, a cominciare dalla sospensione della patente fino a tre mesi prevista già alla prima infrazione e dal raddoppio in caso di recidiva. Aumentano anche le sanzioni pecuniarie e la decurtazione di punti sulla patente, a corredo di una norma che ha l’intenzione di incidere in modo positivo sulle abitudini alla guida degli italiani. L’innovazione tecnologica deve essere uno strumento per migliorare la sicurezza in auto, come dimostrano le norme contenute nella legge in esame, sull’obbligo di dispositivi antiabbandono dei bambini. Quando invece le tecnologie diventano un fattore di distrazione, come nel caso degli incidenti stradali, bisogna avere il coraggio di rispondere con una norma choc come questa».